Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Tamburri LM, Di Brienza R, Zozula R, Redeker NS. Gli interventi assistenziali notturni erogati ai pazienti nelle unità di terapia intensiva. Giornale italiano di Scienze infermieristiche 2006;2(4):70–82.
Added by: Andrea Rizzo (21/05/2008 19:51:43) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Tamburri2006 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Infermieristica in area critica, Organizzazione del lavoro, Piani di assistenza, Riposo e sonno Keywords: Modelli organizzativi Autori: Di Brienza, Redeker, Tamburri, Zozula Collezione: Giornale italiano di Scienze infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Background. La perdita di sonno è un disturbo molto diffuso tra i pazienti critici e può avere degli effetti a lungo termine sulla loro salute e sulla morbilità. Al fine di migliorare il sonno dei pazienti si raccomanda di raggruppare le attività assistenziali notturne. Obiettivi. (1) Esaminare la frequenza, il modello e le tipologie degli interventi assistenziali notturni erogati ai pazienti ricoverati in 4 Unità di Terapia Intensiva; (2) studiare la relazione tra questi interventi, le variabili dei pazienti (età, sesso, gravità) e la tipologia di ricovero nell'Unità di Terapia Intensiva; infine (3) studiare le differenze tra i modelli degli interventi assistenziali nelle le 4 unità. Metodi. Per registrare le attività assistenziali svolte tra le ore 19 e le 7 in 4 Unità di Terapia Intensiva è stata realizzata una revisione retrospettiva randomizzata delle cartelle cliniche di 50 pazienti. Risultati. I dati riportati si riferiscono alle attività assistenziali monitorate per 147 notti. Il numero medio di interventi assistenziali per notte é di 42,6 (SD 11,3). Gli interventi sono stati più frequenti a mezzanotte e meno frequenti alle 3 del mattino. I pazienti hanno avuto a disposizione solamente 9 intervalli di tempo della durata di 2 3 ore consecutive per soddisfare il loro bisogno di riposo (vale a dire il 6% delle 147 notti analizzate). La frequenza degli interventi è strettamente legata all'indice di gravità del paziente (r=0,32, tutti i P<0,05). Nel corso delle 147 notti è stato registrato solamente 1 intervento volto a stimolare il sonno, mentre il 62% degli interventi per la cura igienica di routine dei pazienti sono stati svolti tra le 21 e le 6 del mattino. Conclusioni. A causa dei frequenti interventi assistenziali i pazienti hanno avuto a disposizione pochi periodi di tempo ininterrotti per dormire. Al fine di aumentare la possibilità dei pazienti di dormire si suggerisce di mettere in atto degli interventi per prolungare il periodo di tempo a ridosso delle 3, quando gli interventi assistenziali sono meno frequenti. Added by: Andrea Rizzo Last edited by: Andrea Rizzo |