Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

[banca dati bibliografica]

E' in corso un aggiornamento, si prega di sospendere i lavori di indicizzazione fino alla rimozione del presente avviso
       
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

Risorse di WIKINDX

Cortese Cecilia, Fedrigotti Agnese. Il codice deontologico: bandiera professionale o regola di comportamento?. Giornale italiano di Scienze infermieristiche 2006;2(3):29–35. 
Added by: Andrea Rizzo (20/05/2008 11:47:56)   Last edited by: Alessandra Bonfigli (31/10/2009 15:01:56)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Cortese2006a
Invia la risorsa per email ad un amico
Categorie: Etica
Sottocategorie: Codici deontologici
Autori: Cortese, Fedrigotti
Collezione: Giornale italiano di Scienze infermieristiche
Visualizzazioni: 1/1759
Indice di Visite: 17%
Indice di Popolarità: 4.25%
Allegati    
Abstract     
(Trscritto dall'articolo).
La deontologia infermieristica sta ponendo importante interrogativi: gli nfermieri si trovano oggi a prendere coscienza degli spazi che sono loro riconosciuti e ad aprire un dibattito sui problemi che riguardano la cura e l'assistenza per la salute dei cittadini e per lo sviluppo della professione. In questo contributo si discutono in particolare i dilemmi relativi all'ultima fase della vita, con riferimento agli artt. 4.15 e 4.17 del Codice deontologico, argomentando se questi siano in contraddizione. La sfida che la deontologia infermieristica raccoglie è qui imponente: essere strumento di riconoscimento e di coesione professionale, senza tuttavia negare il valore della libertà soggettiva. Le esperienze infermieristiche prese in esame in questa analisi mettono in luce che gli infermieri hanno chiaro il concetto di eutanasia e nutrono un atteggiamento di rifiuto nei confronti di una decisione (porre fine a una vita) che non è in sintonia con il mandato professionale. Circa gli eccessi diagnostici e terapeutici, il{ Codice} mette m luce che il limitarli non equivale a dare la more, piuttosto riconoscere che la medicina non è onnipotente, che il malato può anche chiedere la sospensione delle cure e attendere. con l'aiuto di che gli sta attorno, l'evento della morte.
Added by: Andrea Rizzo  Last edited by: Alessandra Bonfigli