Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Cecchi Matteo, Cecchi Stefania, Kumlien Suzanne, Forsberg Larm Margaretha. Livelli di autosufficienza nei pazienti colpiti da stroke durante l'ospedalizzazione: risultati di uno studio sui metodi di assistenza multidisciplinare in una stroke unit in Svezia. Nursing oggi 2007;12(1):34–41.
Added by: Nadia Guardiani (14/05/2008 12:58:34) Last edited by: Nadia Guardiani (07/11/2009 09:26:17) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-9892 Chiave di citazione BibTeX: Cecchi2007a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Management Sottocategorie: Igiene e tecnica ospedaliera, Infermieristica in neurologia, Risk management, Sicurezza Keywords: Infezioni correlate all'assistenza, Risk management Autori: Cecchi, Cecchi, Forsberg Larm, Kumlien Collezione: Nursing oggi |
Visualizzazioni: 1/2580
Indice di Visite: 25% Indice di Popolarità : 6.25% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). La ricerca di metodi innovativi per la cura e l’assistenza al paziente con stroke è una priorità per molte organizzazioni sanitarie: si stanno sviluppando modelli assistenziali che individuino e assicurino le prestazioni più efficaci e garantiscano un’allocazione ottimale delle risorse. Un esempio sono i Clinical pathway, ampiamente utilizzati negli United States of America (USA) per il trattamento del paziente colpito da stroke. Alcuni studi, d’altro canto, pongono l’accento sull’efficacia del Conventional Multidisciplinary Care (metodi convenzionali di assistenza multidisciplinare) per i pazienti con questa patologia. L’obiettivo dello studio è verificare e quantificare l’impatto sul paziente con stroke dei metodi convenzionali di assistenza multidisciplinare all’interno di una stroke unit. In particolare, vengono presi in considerazione gli aspetti del cambiamento nell’autosufficienza del paziente, della lunghezza dei tempi di ospedalizzazione e dell’efficacia del risk management, espressa dall’incidenza di infezioni del tratto urinario, polmoniti ab ingestis ed ulcere da pressione sui pazienti oggetto di studio. Inoltre, è stata analizzata la relazione tra le condizioni di salute dei pazienti all’atto della dimissione e la loro destinazione post-dimissione. Lo studio ha avuto luogo in un ospedale di Stoccolma, Svezia. È stato calcolato l’indice di Barthel (BI) su tutti i pazienti provenienti dal pronto soccorso ammessi consecutivamente in modo randomizzato in una stroke unit con diagnosi di probabile stroke o attacco ischemico transitorio (TIA) in un periodo di 28 giorni. Il BI è stato calcolato al momento del loro arrivo in stroke unit, al terzo giorno di degenza e al momento della dimissione. È stato condotto un controllo costante sugli eventi correlati al risk management per tutto il periodo di ospedalizzazione dei pazienti. I dati sono stati raccolti attraverso l’osservazione diretta dei pazienti, interviste agli infermieri responsabili della loro assistenza e la consultazione della documentazione elettronica e cartacea. Per ciò che concerne i risultati il valore medio dell’Indice di Barthel (ABI) per tutti pazienti compresi nel campione del nostro studio ha fatto registrare un incremento da un valore iniziale di 72.8 (giorno 0) a un valore finale di 79.6 (dimissione) (+9.4%). Se si considerano esclusivamente i pazienti colpiti da stroke (n=48) (quelli non colpiti da TIA), l’ABI è cresciuto da 67.4 (giorno 0) a 75.7 (dimissione) (+12.36%). I risultati sono più significativi se si considerano separatamente i cambiamenti tra giorno 0 e dimissione in ciascuno dei singoli campi analizzati dal BI: deambulazione: +19.62%; vestirsi +18.54%; alimentazione: +12.53%; trasferimenti letto-sedia: +10.94%; continenza urinaria: +10.01%. Se si considerano esclusivamente i pazienti colpiti da strode (n=48) (quelli non colpiti da TIA), l’ABI è cresciuto da 67.4 (giorno 0) a 75.7 (dimissione) (+12.36%). I risultati sono significativi se si considerano separatamente i cambiamenti tra giorno 0 e dimissione in ciascuno dei singoli campi analizzati dal BI: deambulazione: + 19%; vestirsi: +18.54%; alimentazione: +12.53%; trasferimenti letto sedia: +10.94%; continenza urinaria: +10.01%. Se si restringe il campione a quei pazienti che hanno avuto una degenza maggiore di 3 giorni (n=31), si registrano i seguenti cambiamenti nell’ABI: deambulazione: +33.29%; vestirsi: +26.64%; alimentazione: +21.57%; trasferimenti letto sedia: +17.33%; continenza urinaria: +20%. Si è registrato un solo caso di infezione del tratto urinario, nessun caso di polmonite ab ingestis e nessun caso di ulcere da pressione tra i pazienti del campione (n=58). I pazienti colpiti da TIA hanno avuto una permanenza media in ospedale di 1.8 giorni. Le condizioni di salute al momento della dimissione così come espresse dal BI hanno trovato una risposta appropriate nella destinazione post-dimissione dei pazienti. Added by: Nadia Guardiani Last edited by: Nadia Guardiani |