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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Cavaliere Bruno. Sistema integrato di misurazione della complessità assistenziale. Management Infermieristico 2006;12(2):13–22. 
Added by: Maurizio Brunelli (09/04/2008 12:55:11)   Last edited by: Maurizio Brunelli (09/10/2009 18:36:45)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Cavaliere2006a
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Categorie: Economia sanitaria, Management
Sottocategorie: Complessità assistenziale, Sistema di gestione della qualità
Autori: Cavaliere
Collezione: Management Infermieristico
Visualizzazioni: 1/2298
Indice di Visite: 22%
Indice di Popolarità: 5.5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Nella logica del "governo clinico" sono sempre più necessari, anche nel campo dell'assistenza infermieristica, indicatori basati su criteri oggettivi, riproducibili e verificabili. Il loro impiego permette la misurazione dell'intensità assistenziale, concetto multidimensionale che comprende la classificazione dello stato di criticità del malato, la definizione delle attività di assistenza infermieristica e la loro codifica, la valutazione delle competenze necessarie, la comparazione delle strutture rispetto al livello di erraticità organizzativa. Le dimensione utili alla definizione della complessità assistenziale sono diverse. In pratica, si tratta di determinare e descrivere le azioni di assistenza, pianificare l'assistenza infermieristica, misurarne costantemente lo stato di intensità, quantificarne le prestazioni e valutarne l'appropriatezza, confrontare la criticità delle varie strutture e integrare il personale di assistenza con quello di supporto. La metodologia è complessa e richiede una importante fase di progettazione e contestualizzazione, con un effettivo coinvolgimento della direzione strategica e degli operatori e significativi investimenti culturali, formativi e tecnologici. Ma comporta la possibilità di definire le prestazioni erogate, la creazione di un sistema di classificazione dei malati tale da favorire la personalizzazione delle cure e, più in generale, la costituzione di un sistema di gestione organizzativa non più orientato solo alla quantità ma anche e soprattutto alla qualità tramite la gestione delle competenze e dell'appropriatezza delle cure. Ne deriva, tra l'altro, una migliore integrazione organizzativa con gli altri professionisti sanitari e con gli operatori di "supporto".
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