Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Mottini Giovanni. I perché e i come di una medicina transculturale [Editoriale]. International nursing perspectives 2007;7(1):1–4.
Added by: Teresa Compagnone (07/02/2008 16:38:22) Last edited by: Teresa Compagnone (03/12/2009 16:43:46) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-6478 Chiave di citazione BibTeX: Mottini2007a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Antropologia, Etica, Teorie infermieristiche Sottocategorie: Infermieristica transculturale, Rapporto infermiere-paziente Autori: Mottini Collezione: International nursing perspectives |
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Allegati |
Abstract |
Lo scenario nel quale oggi ci si deve muovere è quello di una società fortemente multietnica, nell’ambito di un processo planetario di migrazioni umane. La presenza dello straniero, del diverso che arriva nel nostro paese, rappresenta per la nostra società una sfida ineludibile su tutti i fronti. Va subito detto che si tratta di una sfida positiva e salutare per gli operatori della salute che comporta un arricchimento ed un approfondimento di quelle dimensioni professionali che fanno riferimento alle scienze umane e la prospettiva prioritaria nella quale porsi è certamente quella antropologica. In questo contesto la dimensione antropologica dell’ agire professionale non può che esprimersi a livello di un vissuto relazionale con il paziente, che fa da matrice umanizzante del prendersi cura. Si presta bene, a tale proposito, la teoria di Madeleine Leininger ed il riferimento alla Scienza Infermieristica è tutt’altro che casuale. Infatti la figura dell’infermiere occupa il posto del professionista che si fa carico della comprensione e soddisfazione dei bisogni primari del malato ed è il principale artefice e garante dell’umanizzazione del rapporto di cura. L’antropologia, scienza dell’uomo per eccellenza, emerge chiaramente come il fulcro di un sapere e di un agire assistenziale proteso verso il bene integrale del paziente, a condizione che il significato dell’antropologia sia colto “in profondità” piuttosto che “in estensione”. (a cura di Teresa Compagnone). Added by: Teresa Compagnone Last edited by: Teresa Compagnone |