Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Monfreda A, Samassa D, Sanson G, Grisan S, Giurissevich V. Incidenza delle lesioni nervose e cutanee da posizionamento intraoperatorio in chirurgia generale: studio pilota per la creazione di un nuovo strumento di valutazione. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2022;34(3):223–234.
Added by: Sandro Filardi (26/02/2023 11:23:09) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Monfreda2022 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Infermieristica intraoperatoria, Infermieristica post operatoria, Infermieristica pre operatoria, Ricerca descrittiva Autori: Giurissevich, Grisan, Monfreda, Samassa, Sanson Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: La diagnosi infermieristica NANDA-I di “Rischio di lesioni da posizionamento peri-operatorio” identifica i soggetti suscettibili a cambiamenti anatomici e fisici involontari a seguito della postura o dell’attrezzatura di posizionamento utilizzata durante una procedura invasiva/chirurgica. Ad oggi non esistono strumenti di valutazione validati e universalmente accettati per la rilevazione di lesioni da posizionamento intraoperatorio, la cui effettiva incidenza potrebbe quindi essere sottostimata nella pratica clinica. Obiettivi: Lo scopo di questo studio era di valutare l’incidenza di lesioni legate al posizionamento del paziente durante l’intervento chirurgico. Materiali e metodi: Studio pilota di tipo osservazionale prospettico. È stato arruolato un campione di convenienza di 100 pazienti ricoverati consecutivamente presso l’Unità di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera Accademica di Trieste e sottoposti ad intervento chirurgico elettivo o d’urgenza in anestesia generale. I dati rilevati preoperatori e intraoperatori sono stati raccolti dalle cartelle cliniche del paziente. Tutti i pazienti sono stati gestiti di routine secondo le raccomandazioni internazionali sulla prevenzione del posizionamento peri-operatorio e delle lesioni alle apparecchiature. La presenza di lesioni neurologiche correlate al posizionamento (LNP) è stata valutata al capezzale 72 ore dopo l’intervento chirurgico sulla base di uno strumento di valutazione appositamente progettato, inclusi elementi separati per valutare le funzioni motorie e sensoriali. È stata valutata anche l’integrità della pelle. Risultati: Lo studio è stato condotto dal 1 settembre al 31 dicembre 2021. L’età media della popolazione dello studio era di 68 ± 16 anni, il 49% era di sesso maschile. L’indice di massa corporea (BMI) medio era di 27± 6 Kg/m2, il 23% dei soggetti era affetto da obesità (definita come BMI>30). Gli interventi sono stati eseguiti come chirurgia a cielo aperto (49%), videolaparoscopia (29%) o chirurgia robotica (2%), ed in particolare: 44 casi come posizione semplice; 7 casi in posizione supina con collo iperesteso; 21 casi in posizione supina con gambe divaricate. Complessivamente è stato documentato un solo LNP, consistente in una parestesia (sensazione di formicolio) al lato ulnare del quinto dito sinistro, spontaneamente risolta in quarta giornata postoperatoria. Non sono state osservate lesioni cutanee. Conclusione: Nella popolazione in studio, l’applicazione sistematica di strategie preventive standard può prevenire efficacemente sia le lesioni da posizionamento peri-operatorio sia neurologiche che cutanee. Tuttavia, una valutazione mirata del paziente basata su uno strumento delicato dovrebbe essere raccomandata durante i primi giorni postoperatori per valutare sistematicamente la presenza di lesioni, soprattutto in presenza di sintomi minori o in persone con deficit cognitivo. Sono necessari ulteriori studi per confermare i nostri risultati, anche per identificare sottogruppi di pazienti con un profilo di rischio più elevato, e quindi identificare soggetti o situazioni che richiedono l’attuazione di particolari misure preventive o un monitoraggio post-operatorio più intenso. I nostri dati confermano che, con le opportune accortezze durante il management peri-operatorio, tali eventi restano complessivamente rari. Il nostro studio potrebbe dunque rappresentare un avanzamento nella gestione peri-operatoria dei pazienti chirurgici, anche al fine potenziale di poter identificare dei sottogruppi di pazienti a maggior profilo di rischio, ed in tal modo individuare dei soggetti o delle situazioni che necessitino della messa in atto di particolari misure preventive o di un monitoraggio post-operatorio più intensivo. |
Notes |
Articolo contenuto nella sezione Ricerca
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