Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Mancini Elena. I malati invisibili della povertà: troppi alberi per accorgersi della foresta? Le politiche sanitarieinternazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases) . Medicina e morale 2022;71(1):39–54.
Added by: Giuliana Covelli (20/02/2023 17:10:51) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Mancini2022 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Economia sanitaria, Etica, Igiene, Management, Medicina Sottocategorie: Buona pratica clinica, Casi clinici, Complessità assistenziale, Medicina, Programmazione sanitaria, Salute pubblica Keywords: Documento di valutazione dei rischi, Educazione sanitaria, Fattori di rischio, Infettivologia Autori: Mancini Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. |