(Trascritto dall'articolo).
Il lavoro si articola in quattro capitoli che hanno l’ambizione di descrivere la distinzione e la contemporanea intima interconnessione tra politica e amministrazione per proseguire con la descrizione sintetica delle caratteristiche degli atti politici e atti amministrativi e la successiva puntualizzazione del contenuto degli atti di “alta amministrazione” come nel caso di nomine dirigenziali. È stata quindi conseguenza naturale soffermarsi sul ricorso allo strumento dello spoils system all’italiana nella scelta delle figure apicali in sanità, come esplicazione del potere discrezionale anch’esso “fotografato” ai fini della esplicazione della evoluzione negli anni del potere di nomina dei direttori generali/di strutture complesse. Da ultimo si è voluto dare conto della estesa produzione normativa in campo sanitario in epoca pandemica, a partire dal livello nazionale per riflettersi poi anche nell’esercizio delle scelte politico-amministrative a livello locale. Nelle conclusioni la novità dell’innalzamento dell’età anagrafica a 68 anni per la nomina a direttore generale nella sanità giustificato dall’emergenza pandemica e dal 2021 in poi il quadro normativo del trattamento economico e previdenziale riservato a soggetti nominati già in trattamento di quiescenza. L’obiettivo è quello di una riflessione attenta sul delicato equilibrio tra la politica in sanità e l’amministrazione conseguente, con riferimento alla gestione emergenziale che richiede capacità e competenze non canonizzate in alcun titolo né stigmatizzate come requisito di accesso alle nomine dirigenziali.