Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Binda Filippo, Lazzarini Alessandro, Accardi Roberto. Complicanze emorragiche nell’assistenza infermieristica al paziente adulto in circolazione extracorporea: revisione della letteratura. Scenario 2021;38(2):45–51.
Added by: Daniela Forte (15/01/2023 15:09:20) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Binda2021 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Medicina, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Chirurgia, Infermieri, Infermieristica in area critica, Interventi infermieristici, Presa in carico, Segni, Valutazione infermieristica Keywords: Cardiochirurgia, Emorragia, Terapia intensiva Autori: Accardi, Binda, Lazzarini Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: I pazienti sottoposti alla circolazione extracorporea (ECMO) necessitano di elevati dosaggi di anticoagulante per il buon funzionamento del circuito e ciò li espone ad un alto rischio emorragico. Le sedi più comuni di sanguinamento sono i siti di inserzione delle cannule, la cute e le mucose. Meno frequenti, ma potenzialmente fatali sono invece i sanguinamenti maggiori (polmonari, gastrointestinali, retroperitoneali e del sistema nervoso centrale). Scopo: Identificare le complicanze emorragiche più comuni correlate agli interventi assistenziali normalmente pianificati per la cura e la gestione del paziente critico. Materiali e Metodi: La revisione della letteratura è stata svolta utilizzando la banda dati PubMed. La stringa di ricerca è stata creata combinando la terminologia MeSH, limitando la ricerca agli articoli pubblicati negli ultimi 10 anni. Risultati: Dall’analisi degli studi è emerso che le complicanze emorragiche nei pazienti sottoposti a ECMO hanno un’incidenza che varia dal 10% al 30% e le principali cause, oltre al sanguinamento spontaneo, sono attribuibili alle manovre assistenziali, in particolare quelle invasive come il posizionamento di presidi medicali (cateteri vascolari, catetere vescicale, sonda rettale a permanenza, sondino naso-gastrico) e quelle legate alle procedure di igiene (aspirazione delle vie aeree, igiene del cavo orale, medicazione delle lesioni cutanee). Conclusioni: Gli interventi assistenziali pianificati per la cura del paziente critico sottoposto a ECMO possono aumentare il rischio di complicanze emorragiche a causa della terapia anticoagulante: il monitoraggio continuo delle possibili fonti di sanguinamento, da parte dell’infermiere, è dunque fondamentale per prevenire complicanze emorragiche.
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Notes |
Presenti tabelle risultati della ricerca
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