Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Serra Daniela, Segatori Sara, Mazzitelli Natascia. Indagine conoscitiva sulla percezione sociale della professione infermieristica. Uno studio descrittivo su un campione di professionisti e studenti infermieri. Infermiere Oggi 2022;32(3):17–26.
Added by: Simone Ciucciarelli (24/12/2022 09:34:57) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Serra2022a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Management, Sociologia Sottocategorie: Comunicazioni di massa, Formazione del personale, Infermieri, Studenti Autori: Mazzitelli, Segatori, Serra Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
[Trascritto dall'articolo.]
INTRODUZIONE Il problema della percezione sociale della figura dell’infermiere ha sempre rivestito una notevole importanza nella categoria professionale. In Italia, il ruolo dell’infermiere ha subito una profonda evoluzione nell’agire e nelle responsabilità sancite a livello legislativo, ma, nonostante gli sviluppi della professione, permane una percezione ancora, per così dire, distorta. OBIETTIVO Lo scopo di questo studio è stato di indagare il cambiamento di prospettiva che c’è stato nel tempo, analizzando l’autopercezione e l’eteropercezione della figura dell’infermiere, in particolare nelle nuove generazioni e in quelli già operanti. MATERIALI E METODI È stato eseguito uno studio descrittivo su un campione di 137 soggetti (60 infermieri e 77 studenti), da settembre 2021 a gennaio 2022. È stata condotta una survey rivolta a professionisti e studenti del II e III anno di corso, laureandi e fuori corso, studenti in sede e fuori sede iscritti al corso di laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Roma, Tor Vergata. Per quanto riguarda i professionisti, invece, sono stati reclutati infermieri operanti in diversi setting ospedalieri della regione Lazio. Per l’indagine si è scelto di utilizzare un questionario validato, in forma anonima, somministrato al campione in modalità online. RISULTATI Nell’analisi demografica del campione studenti emerge una percentuale del 75% di sesso femminile e 25% maschile; il campione è prevalentemente giovane, con una percentuale dell’85% al di sotto dei 30 anni, mentre il 76% del campione infermieristico risulta essere composto da professionisti over 50. Nei risultati relativi agli studenti, emerge uno studente non ancora consapevole del ruolo di advocacy infermieristica, ma che ha un buon ruolo nella famiglia in funzione del suo titolo di studio futuro e che riuscirà facilmente a inserirsi nel mondo del lavoro: se ne deriva, perciò, che il ruolo di advocacy infermieristica non viene percepito nel campione, in quanto l’eteropercezione relativa alla difesa dei diritti dei pazienti ha punteggi bassi. La maggioranza del campione (89%) ritiene che il corso di studi migliori sé stesso nei confronti degli altri, considerandolo un trampolino di lancio del soggetto stesso. Per i professionisti, invece, nonostante ci siano buoni livelli di autopercezione circa l’importanza dell’assistenza infermieristica, permane ancora un’eteropercezione distorta, comprovata dal fatto che il 32% dei rispondenti è d’accordo con l’affermazione che ‘gli infermieri eseguano le disposizioni dei medici senza fare domande’ e, nel 53%, non si sentono rispettati dalle persone. Inoltre, il ruolo di advocacy infermieristica non emerge come dato importante. In base alle qualità espresse, il campione giovane si percepisce come ‘preparato, competente, professionista’, mentre nel campione infermieristico sono maggiormente emerse qualità morali, come: ‘caritatevole, empatico, paziente e altruista’. Circa le doti umane, anche nel campione studenti emergono dati in relazione alla pazienza (55%), altruista (35%) e rispettoso (47%), mentre doti come leader hanno punteggi inferiori. In relazione ai professionisti emerge un campione che percepisce di essere responsabile nell’assistenza infermieristica solo nel 35%, mentre la componente umana è sempre molto presente (47%). Anche gli ordini del medico vengono eseguiti nel 34% del campione come un focus primario, ma la sfera educativa è altrettanto ben rappresentata in positivo. CONCLUSIONI Dai risultati ottenuti emerge che gli studenti si vedono già proiettati verso una professione intellettuale, mentre ancora c’è da lavorare nel campione più maturo, che ha vissuto appieno tutti i cambiamenti storici. Una professione, qualsiasi essa sia, deve necessariamente passare dalla visione sociale che se ne ha e oggi, all’infermiere, viene richiesto uno sforzo in più, per aspirare a quei cambiamenti, necessari da troppo tempo. Sono emerse le forti componenti umane, sia dal punto di vista dei professionisti che degli studenti, ma, mentre gli studenti stanno già affrontando una sorta di cambiamento (alcuni si definiscono: ‘preparati, competenti, desiderosi di crescere professionalmente’), nel campione infermieristico (composto prevalentemente da professionisti over 50) le qualità umane continuano a essere preponderanti. |