Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Iozzo Pasquale, Lucchini Alberto, Trevisan Monica, Piemonte Guya, Manici Matteo, Comisso Irene, et al. Igiene del cavo orale: è arrivata l’era post clorexidina?. Scenario 2020;37(1):18–22.
Added by: Daniela Forte (11/12/2022 18:14:46) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Iozzo2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Igiene personale, Infermieri, Infermieristica in area critica, Interventi infermieristici, Prevenzione, Respirazione Keywords: Cure igieniche parziali, Disinfezione, Procedure assistenziali, Terapia intensiva, Ventilazione assistita Autori: Bambi, Bulleri, Comisso, Elli, Fusi, Imbriaco, Iozzo, Lucchini, Manici, Marchese, Mattiussi, Negro, Piemonte, Rasero, Trevisan Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: L’igiene del cavo orale rappresenta uno dei pilastri all’interno dei “fundamental of care”, trovando nel paziente critico con device endotracheale, in particolar modo quello ricoverato in terapia intensiva, una particolare ragion d’essere non soltanto nel mantenimento del comfort, ma anche e soprattutto nella prevenzione delle polmoniti associate a ventilazione meccanica (VAP). La clorexidina (CHX) collutorio o gel, usata in ambito odontoiatrico con ottimi risultati sull’abbattimento della placca batterica dentale, è diventata oggetto di attenzioni della ricerca clinica. Metodi: revisione narrativa critica della letteratura. Risultati: l’impiego di CHX collutorio nell'ambito di un programma di igiene del cavo orale eseguita con regolarità è entrato da anni all'interno dei bundle VAP, con livelli di evidenze riconosciute come moderate. Più recentemente sono emersi risultati contraddittori provenienti dalla letteratura primaria e secondaria che suggerisce la possibile associazione della CHX nell'igiene del cavo orale con il rischio di mortalità dei pazienti. Sulla scorta di questi rilievi contrastanti, si è assistito al ritiro dell'uso della CHX collutorio dai bundle della VAP prodotti da società scientifiche come la Intensive Care Society, rimanendo indicata soltanto nella popolazione dei pazienti cardiotoracici in terapia intensiva.Conclusioni: occorrono ulteriori studi osservazionali per confermare l'associazione della CHX con gli esiti negativi dei pazienti in terapia intensiva. Parallelamente sarebbe indicato studiare nuovamente in modo sistematico e prospettico tutti i prodotti, anche quelli storicamente più diffusi come per esempio il bicarbonato di sodio o il timolo, alla ricerca di prove di efficacia in termini di decontaminazione del cavo orale e di influenza sono gli esiti maggiori.
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