Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
I bisogni assistenziali nel paziente cardiopatico con obesità e diabete: studio retrospettivo caso-controllo. Italian Journal of Nursing 2021;24(37):30–34.
Added by: Antonina Ingrassia (11/11/2022 15:54:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: anon2021a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica Sottocategorie: Bisogni assistenziali, Movimento, Riabilitazione Keywords: Attività fisica Collezione: Italian Journal of Nursing |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. In Italia e nel mondo la prevalenza delle malattie cardiovascolari, in concomitanza a diabete e obesità è in inesorabile aumento, rappresentando la principale causa di morte. Le cure sanitarie devono essere rivolte alla prevenzione della progressione della malattia, al supporto clinico-assistenziale e il mantenimento di una buona qualità di vita. A tal fine la presa in carico di questi pazienti deve essere orientata a percorsi riabilitativi multidisciplinari finalizzati al miglioramento del benessere delle persone dove l’infermiere ne è responsabile. Obiettivo. L’obiettivo primario dello studio è stato di indagare la variazione dei bisogni assistenziali e i parametri clinici all’ingresso e alla dimissione nei pazienti cardiopatici obesi diabetici nell’U.O. di Riabilitazione Cardiologica. Gli obiettivi secondari sono stati di valutare se si modificano i bisogni assistenziali nei pazienti con FE ridotta ≤ 40% (gruppo caso) rispetto ai pazienti con FE conservata ≥ 55% (gruppo controllo) e di indagare come si modifica la capacita di esercizio, che costituisce un predittore dell’aspettativa di vita, al termine del ricovero riabilitativo. Materiali e metodi. E’ stato effettuato studio retrospettivo osservazionale caso-controllo analizzando la documentazione clinico assistenziale di pazienti ricoverati presso nell’U.O. di Riabilitazione Cardiologica dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano Ospedale San Giuseppe (Verbania) nell’anno 2018-2019. Lo studio e stato effettuato su 25 pazienti con FE ridotta ≤ 40% (gruppo caso) e 25 pazienti FE conservata ≥ 55% (gruppo controllo) di età compresa tra i 55 e 75 anni, BMI ≥ 30 kg/m2, diagnosi di diabete mellito tipo 2 in terapia, che avevano eseguito test da sforzo all’ingresso e dimissione. Sono stati esclusi dallo studio pazienti con valore FE intermedia, con limiti cognitivi e non in grado di svolgere attività fisica. Per valutare l’efficacia del progetto riabilitativo sono stati valutati i bisogni assistenziali utilizzando l’accertamento infermieristico in ingresso e dimissione. I dati clinici analizzati sono stati i parametri vitali, la glicemia capillare e il BMI. Per la valutazione della capacità di esercizio fisico sono stati esaminati i METS ricavati dal test ergometrico. Risultati. L’analisi dei dati mostra che la media dei bisogni assistenziali ricavati dall’accertamento infermieristico, e risultata significativa (p ≤0,05) per tutte i bisogni tranne che nel bisogno” igiene e vestizione”. Non sono emerse differenze statisticamente significative sui bisogni valutati all’ingresso tra i pazienti con FE ridotta e i pazienti con FE conservata. Conclusioni. Questo studio ha messo in luce che in entrambi i gruppi vi è un miglioramento nei bisogni assistenziali, della capacita di esercizio e quindi dell’aspettativa di vita e una riduzione della glicemia capillare e del BMI a fine ricovero. Dall’analisi di questi dati si evince l’efficacia della personalizzazione del piano riabilitativo basato su obiettivi personalizzati. Lo studio, nonostante la limitata numerosità campionaria, dimostra che il programma di riabilitazione influisce positivamente sui bisogni assistenziali dei pazienti e che il ruolo educativo dell’infermiere e necessario per il raggiungimento di questi risultati.
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Notes |
Rivista on line.
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