Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Brioschi Martina, Cassioli Simona, Alberti Annalisa, Disca Barbara Mocci, Spagnolo Enrico, Tremamondo John, et al. Aggressioni e atti violenti nei confronti degli infermieri di pronto soccorso: studio osservazionale. Italian Journal of Nursing 2021;24(36):40–47.
Added by: Antonina Ingrassia (11/11/2022 14:54:21) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Brioschi2021 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene Sottocategorie: Sicurezza sui luoghi di lavoro Autori: Alberti, Brioschi, Cassioli, Destrebecq, Disca, Ramponi, Spagnolo, Tremamondo Collezione: Italian Journal of Nursing |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Obiettivo. Descrivere aggressioni e atti violenti verso gli infermieri di pronto soccorso. Materiali e Metodi. studio osservazionale monocentrico, condotto nel periodo tra giugno e settembre 2019.Dati raccolti attraverso la somministrazione del validato “Questionario per l’Indagine Nazionale sulla Violenza verso gli Infermieri di Pronto Soccorso”, in forma anonima. Il metodo di campionamento adottato è probabilistico di convenienza. I dati sono stati raccolti ed elaborati mediante software Microsoft Excel 2019. Risultati. Il campione in esame e composto da 75 infermieri di Pronto Soccorso. Negli ultimi dodici mesi 65 infermieri (86,7%) hanno subito violenza solo di tipo verbale, mentre 10 infermieri (13,3%) hanno subito violenza sia fisica sia verbale. I principali aggressori sono risultati gli accompagnatori degli utenti (92%). Le principali cause riferite come innescanti i comportamenti violenti dei utenti e dei loro accompagnatori sono state per l’88% i lunghi tempi di attesa e per l’80% il sovraffollamento del Pronto Soccorso. La principale attività svolta dagli infermieri durante l’aggressione è il triage (82,7%). La segnalazione da parte dell’infermiere vittima di violenza perviene all’unita operativa di rischio clinico. Dai dati raccolti emerge la necessita di implementare corsi sulla gestione della comunicazione difficile e la gestione degli agiti aggressivi. Discussione. La tipologia di violenza maggiormente riscontrata e quella verbale, tutti gli infermieri ne sono stati vittima almeno una volta, prevalentemente rivolta al genere femminile mentre quella fisica viene maggiormente rivolta al genere maschile. Le cause scatenanti sono legate a fattori riguardanti l’ambiente e l’organizzazione del Pronto Soccorso. Gli infermieri che hanno segnalato formalmente gli agiti aggressivi sono circa la meta (57,3%). Per scongiurare l’under-reporting è importante incentivare strategie di segnalazione, utilizzando gli strumenti esistenti. I dati, inoltre, mettono in luce la necessita di implementare corsi sulla comunicazione difficile e sulla gestione degli agiti aggressivi come obbligo professionale. Conclusione. L’analisi dei questionari dimostra la necessita di incrementare le strategie per ridurre il fenomeno. Occorre riorganizzare e razionalizzare le attività di Pronto Soccorso attraverso protocolli che snelliscano i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali degli utenti. La formazione degli operatori deve essere stimolata ed incentivata. Le segnalazioni al rischio clinico e ai servizi di prevenzione e protezione permettono di rendere evidente il fenomeno, promuovendo strategie comuni tra i professionisti per prevenire, gestire e contrastare gli eventi e superare i traumi conseguenti.
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