Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Kilonzo Jacinta. Vissuto delle infermiere di ginecologia e ostetricia nella relazione assistenziale con le pazienti transculturali affette da incontinenza urinaria: uno studio fenomenologico. Infermiere Oggi 2022;32(1):25–35.
Added by: Simone Ciucciarelli (03/10/2022 22:04:56) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Kilonzo2022 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Teorie infermieristiche Sottocategorie: Bisogni assistenziali, Comunicazione, Infermieri, Infermieristica in ostetricia e ginecologia, Infermieristica transculturale, Rapporto infermiere-paziente Autori: Kilonzo Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
[Trascritto dall'articolo.]
INTRODUZIONE In ambito infermieristico, la presenza degli stranieri impone lo sviluppo di metodi e piani assistenziali personalizzati, che tengano conto delle diverse culture e religioni. A tal riguardo e ai fini scientifici, si è ritenuto utile indagare il vissuto e gli stati d’animo degli infermieri con un focus su quelli che assistono pazienti affette da incontinenza urinaria, ricoverate in un reparto di ginecologia ed ostetricia, al fine di comprendere meglio le principali barriere, i più efficaci interventi infermieristici e il livello di conoscenza ed applicazione del nursing transculturale. MATERIALI E METODI Il disegno di ricerca è uno studio di tipo qualitativo fenomenologico. Il campione è costituito da 11 infermiere del reparto di ginecologia e ostetricia di un ospedale di Roma. Per l’analisi delle esperienze di vita, il ricercatore ha seguito i dettami della ricerca fenomenologica secondo il metodo di Amedeo Giorgi. RISULTATI Dall’analisi delle interviste è emerso quanto, con le pazienti straniere, per superare le barriere linguistiche, si ricorra sempre più spesso ad un mediatore culturale o ad un traduttore (73%), o, in loro assenza, alla comunicazione non verbale. Le infermiere riferiscono di aver provato dispiacere e frustrazione e, talvolta, un senso di impotenza (70%) e di aver avuto un atteggiamento maggiormente comprensivo e soccorrevole rispetto alle pazienti ordinarie (63%). Risulta poco conosciuto ed applicato il nursing transculturale (90%). CONCLUSIONI Le principali barriere che impediscono una comune relazione interpersonale tra paziente straniera con incontinenza urinaria e infermiere sono rappresentate da quella linguistica e dal credo religioso. Gli interventi infermieristici che devono essere attivati con priorità sono: il servizio di interpretariato, la formazione transculturale, l’educazione sanitaria, l’individuazione del caregiver, l’utilizzo di video tutorial sugli esercizi pelvici e la presenza di facilitatori. Pertanto, si ritiene indispensabile promuovere, nelle strutture sanitarie, la pianificazione di attività formative sul nursing transculturale per gli infermieri che si prendono cura delle pazienti straniere con incontinenza urinaria. |