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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Lattarulo P. Le dimensioni dell’empatia: preoccuparsi e occuparsi della persona assistita. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2022;34(1):40–43. 
Added by: Sandro Filardi (25/09/2022 10:43:09)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Lattarulo2022
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Categorie: Infermieristica clinica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Emozioni e sentimenti, Presa in carico, Relazione di aiuto
Autori: Lattarulo
Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Allegati    
Abstract     
L’autore in questo articolo ci parla in particolare di assistenza ed empatia partendo da un concetto molto importante: dalle condizioni di vulnerabilità e di dipendenza l’uomo è in grado di comprendere che è necessario possedere alcune virtù, quelle del ragionamento umano indipendente e quelle della dipendenza riconosciuta. Per ogni professionista sanitario, occorre progredire in maniera sufficiente nella riflessione morale sull’agire professionale, attraverso la conoscenza delle virtù, in forza del ragionamento che porta all’esercizio delle stesse e della giustificazione delle proprie azioni secondo ragione. Essere formati all’esercizio delle virtù, non è altro che imparare a svolgere bene un ruolo o una funzione. Le qualità dell’intelligenza e del carattere, che abilitano a riconoscere i beni appropriati, e ad usare le abilità opportune per ottenerli, sono le eccellenze, le virtù che distinguono o dovrebbero distinguere l’insegnante dall’apprendista o dallo studente. La persona assistita deve sapere che può riporre la sua fiducia nella mia persona, che può rivelare informazioni confidenziali senza temere che verranno riferite ad altri. Il gesto assistenziale può essere espresso tramite modalità che spesso sono completamente antinomiche tra loro. Esemplificando, potremmo paragonare il gesto tecnico di reperire una vena periferica con un ago di grosso calibro, ad una persona magari parzialmente cosciente, in maniera fredda e impersonale ed esprimendo frasi dal dubbio gusto, che non di rado vengono riportate quando la persona torna in piena coscienza, contro l’accompagnare il gesto certamente dovuto con parole di rassicurazione espresse da un infermiere capace di assistere, di essere vicino. Diventa così, il gesto di cura “elemento specifico della professione infermieristica”.
È possibile sintetizzare al meglio concludendo che “la prassi infermieristica non è mai stata un semplice fare ma un vero e proprio sapere. Probabilmente l’etica del gesto assistenziale, con la capacità di toccare la persona in maniera adeguata può essere d’aiuto per ravvivare quei momenti, magari con qualche tenue color pastello e dare un significato anche laddove non ce n’è.
(A cura di Sandro Filardi).
  
Notes     
Fascicolo contenente gli atti del Congresso Nazionale A.I.C.O. 2022
2° Sessione: Nursing perioperatorio: competenze cliniche.