Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Croce Edoardo, Croce Davide, Restelli Umberto, Veronesi Marco, Patrini Adele, Diomede Francesco, et al. Misurazione della Qualità di Vita secondo le logiche del VBC e PCC: proposta di un framework in Oncologia. Sanità Pubblica e Privata 2022;41(1):62–71.
Added by: Fernando Barberini (16/05/2022 19:03:47) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Croce2022 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Infermieristica in oncologia, Qualità di vita, Ricerca qualitativa Keywords: Incidenza, Modelli organizzativi, Oncologia Autori: Andreescu, Croce, Croce, Del Giudice, Diomede, Griziotti, Patrini, Petruzzelli, Restelli, Rivizzigno, Veronesi Collezione: Sanità Pubblica e Privata |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Tra i recenti filoni di ricerca sulla politica sanitaria si possono annoverare due orientamenti intrinsecamente legati: la Value Based Care (VBC) e la Patient Centered Care (PCC). Il primo approccio, nato dalle teorie di Porter e Teisberg (2006) e successivamente definito dai contributi di Young, 2015 e di Gray & Jani, 2016, si pone l’obiettivo di indirizzare, a parità di spesa, le scelte verso l’incremento di outcome come valore aggiunto al paziente. Uno dei principali vantaggi di questo tipo di approccio è che copre l’intero ciclo di cura per una condizione specifica (Hennink, 2013). Poiché il “valore” viene generato solo quando gli outcome di salute di una persona migliorano, descrivere l’approccio all’assistenza sanitaria basata sul valore – la VBC – solo come una mera riduzione dei costi risulterebbe errato (Teisberg, Wallace and O’Hara, 2020). L’approccio di cura Patient-Centered, di contro, pone come fondamento imprescindibile la centralità del paziente e della sua famiglia in tutte le decisioni (Stewart, 2001, Epstein and Street, 2011). Inoltre, come meglio definito da Schottenfeld et al. (2016), si tratta di un approccio alla cura verso l’intera persona e che include la collaborazione con i pazienti e i familiari per comprendere e rispettare le esigenze, la cultura, i valori e le preferenze uniche di ciascuno di essi. Anche se i due orientamenti, in apparenza, possono risultare divergenti, Tseng e Hicks (2016) suggeriscono una possibile soluzione di allineamento tra la VBC e la PCC. La loro teoria propone lo sviluppo di metriche centrate sul paziente che possano essere misurate ed incorporate in valutazioni di outcome. Di conseguenza, la letteratura indica la misurazione della qualità della vita del paziente (QoL) come punto comune tra la VBC e la PCC. Dato il crescente bisogno delle strutture sanitarie di conoscere la patient experience per allinearsi ad un paradigma value-based e patient-centered, una delle sfide emergenti è l’inclusione di un population approach all’interno dei sistemi di valutazione e misurazione delle performance (Vainieri et al., 2020). All’interno di questo quadro, si inserisce l’indagine di seguito proposta, finalizzata a definire un framework per la valutazione della qualità della vita sposando la logica del population approach applicato al contesto oncologico. Il benessere emotivo o psicologico, il funzionamento fisico, il funzionamento sociale ed i sintomi della malattia e trattamento secondo Eypasch et al. (1995) identificano le dimensioni da misurare. La scelta dell’ambito oncologico deriva da un’oggettiva mancanza di comunicazione medico-paziente così come testimoniato da Iannelli (2018), secondo il quale ben il 43% dei pazienti affetti da cancro non comunica né riporta al proprio medico i disturbi minori legati alla malattia o alle terapie. Con questi numeri, interessante si rileva il tentativo di provare a coinvolgere il paziente proponendo un modello di valutazione della qualità di vita dei pazienti oncologici attraverso il fattivo coinvolgimento degli stessi.
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