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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Zampineti Lorenzo, Valenti Antonio, Reveane Michele. I gruppi di supporto per pazienti portatori di stomia come strumento per l’educazione terapeutica e la riabilitazione: quali evidenze e quale pratica?: Indagine conoscitiva presso gli ambulatori di stomaterapia delle regioni Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. AIOSS.it 2020;28(1):9–14. 
Added by: Anna Rosa De Tullio (01/04/2022 14:51:30)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Zampineti2020
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Bisogni assistenziali, Continuità assistenziale, Counseling, Infermieristica in gastroenterologia, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA), Riabilitazione
Autori: Reveane, Valenti, Zampineti
Collezione: AIOSS.it
Visualizzazioni: 1/250
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Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall’articolo).
Introduzione: l’educazione terapeutica del paziente stomizzato presuppone che i professionisti della salute siano oltre che curanti, degli educatori. Tra le tecniche collettive che possono essere praticate per aumentare l’efficacia del percorso educativo-riabilitativo, vi è l’utilizzo di un particolare tipo di gruppo denominato gruppo di supporto (GS). Obiettivo: indagare quanti centri per persone con stoma conducono gruppi di supporto  con quali modalità nelle regioni Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.Materiali e metodi: si è somministrata, telefonicamente o in riunioni ufficiali, un’intervista semi strutturata, nei mesi di giugno e luglio 2019, al personale di 88 centri per stomizzati. Risultati: l’intervista è stata somministrata a 62 degli 88 centri esistenti e contatti (70,4% di risposta): 9 in Emilia Romagna, 14 nel Veneto e 39 in Piemonte. Solo in 7 centri (11,3%) è attivo un GS. Nel 100% dei casi è presente uno stomaterapista o come conduttore (71% dei casi) o in affiancamento come professionista sanitario. In genere il gruppo si riunisce con frequenza mensile e il numero dei partecipanti si aggira tra 7 e 15. Rilevante la presenza di associazioni (42%) e dello psicologo (71%). Il 95% degli intervistati vorrebbe partecipare a un gruppo ma esprime difficoltà nella loro organizzazione ospedaliera. Conclusioni: gli aspetti di educazione terapeutica, di supporto del paziente e di family coaching non possono più essere messi da parte a discapito di competenze tecniche e il ruolo dello stomaterapista si dovrà modificare per rispondere alle esigenze dei propri pazienti anche attraverso la modalità del GS, ancora troppo poco presente nei territori esaminati.
Note: Rivista liberamente disponibile sul sito web della rivista AIOSS.it