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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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de Caro Walter. Disegnare il futuro della professione infermieristica e del sistema salute: se non ora quando?[editoriale]. Professioni infermieristiche 2021;74(3):129–129. 
Added by: Tania Diottasi (30/01/2022 09:05:16)   Last edited by: Tania Diottasi (30/01/2022 09:05:52)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: deCaro2021d
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Categorie: Economia sanitaria, Strutture sanitarie
Sottocategorie: Programmazione sanitaria, Servizio sanitario nazionale
Autori: de Caro
Collezione: Professioni infermieristiche
Visualizzazioni: 1/252
Indice di Visite: 15%
Indice di Popolarità: 3.75%
Allegati    
Abstract     
Trascritto dall’articolo.

La pandemia ha evidenziato come principale punto di caduta dei servizi sanitari, l’area della sanità extra-ospedaliera che, in Italia ha sofferto in ogni Regione, con particolare riferimento alle regioni che più sono state interessate della prime ondate pandemiche. Eppure in Italia, l’attuale organizzazione già prevede una vasta rete di servizi distrettuali con funzioni eterogenee ma sovrapponibili alle future case di comunità ed in molte Regioni esistono anche Ospedali di comunità: non certo nel numero previsto, ma anche in questo caso si tratterà solo di aggiunta o di un nuovo riequilibro con le altre strutture ospedaliere. Abbiamo oltre 50.000 medici di famiglia (MMG/PLS), 20.000 farmacie, che in molti casi già operano come farmacie di servizi, oltre 7000 RSA, migliaia di Associazioni di volontariato socio sanitario, compresa la CRI, ed una vasta rete di strutture private accreditate a diversi livelli impegnate dall’area ospedaliera all’area di assistenza domiciliare o laboratoristica. Eppure tutte queste strutture non sono state in grado di arginare, riconoscere, trattare i bisogni di salute emergenti nel periodo pandemico. La panacea di tutto saranno davvero le nuove strutture “fisiche”, la nuova denominazione di ambiti già esistenti? Il ministero e le regioni nel corso del tempo hanno in corso di elaborazione una serie di documenti per le funzioni territoriali. Con gli investimenti del PNNR pari ad oltre 7 miliardi sul potenziamento del territorio: 2 miliardi nelle case di comunità, 4 su telemedicina e ADI, 1 nelle cure primarie, si sta provvedendo, come ovvio, alla riscrittura degli standard ad una maggiore omogeneità di strutture a livello nazionale, purtroppo in una visione ancora centralistica e poco aperta al mondo delle professioni e della rappresentanza.