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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Parozzi Mauro, Ferra Paolo, Granata Chiara, Di Prisco Laura, Celeri Giancarlo, Destrebecq Anne, Terzoni Stefano. Eutanasia e suicidio assistito: indagine sulla percezione del personale infermieristico. Professioni infermieristiche 2021;74(3):160–165. 
Added by: Tania Diottasi (10/01/2022 22:10:50)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Parozzi2021
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Categorie: Etica
Sottocategorie: Eutanasia, Suicidio assistito
Autori: Celeri, Destrebecq, Di Prisco, Ferra, Granata, Parozzi, Terzoni
Collezione: Professioni infermieristiche
Visualizzazioni: 1/302
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Indice di Popolarità: 4.25%
Allegati    
Abstract     
Trascritto dall'articolo.

Introduzione. Nonostante la possibilità di ricorrere alla palliazione, le richieste globali dei pazienti di essere inclusi in percorsi di suicidio assistito ed eutanasia sono notevolmente aumentate negli ultimi 15 anni. A livello legislativo, la discussione sulla normazione di queste procedure è ancora aperta in molti Paesi, fra cui l’Italia. Assume dunque certa importanza strategica conoscere l’opinione del mondo sanitario e vagliarne l’eventuale propensione lavorativa.  Metodi. È stato ideato e somministrato un questionario al personale infermieristico afferente a due presidi ospedalieri milanesi, con l’intento di indagarne l’opinione e la propensione lavorativa in contesti di morte assistita. Lo strumento creato è stato sottoposto a processo di validazione preliminare per testarne le proprietà psicometriche.  Risultati. Le opinioni del campione (n=430) si sono schierate in maggioranza a favore della possibilità di accesso a percorsi di suicidio assistito ed eutanasia; per quanto concernente invece la “propensione” lavorativa, una maggioranza solo relativa si è dichiarata favorevole o molto favorevole a lavorare in contesti dove si praticavano le procedure descritte precedentemente, riscontrando un incremento degli indecisi e dei contrari. Discussione. secondo l’attuale assetto legislativo italiano, chiunque partecipasse a procedure di suicidio assistito o eutanasia sarebbe perseguibile per legge; questo implica che il personale sanitario non abbia una conoscenza diretta dei percorsi di morte assistita e potrebbe costituire una spiegazione per gli ampi numeri di indecisi subentrati nelle ultime domande del questionario. Nonostante i limiti dell’indagine svolta, consistenti principalmente nel campione limitato e nel disegno monocentrico, l’opinione del personale sembra schierarsi ampiamente a favore della libertà di scelta del paziente; è probabile che percentuali simili siano giustificate da una radicata esperienza diretta in una situazione generale dove l’assistenza erogabile, per il paziente, non sia sufficiente.