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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Casciu Mauro. I contratti di Ulisse: un'ipotesi etica per il trattamento dell'alcolismo?. NEU 2021;40(3):54–61. 
Added by: Daniele Pandolfi (03/01/2022 17:02:20)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Casciu2021
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Categorie: Etica, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Dichiarazioni anticipate di trattamento, Infermieristica in psichiatria
Keywords: Tossicodipendenza
Autori: Casciu
Collezione: NEU
Visualizzazioni: 1/267
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Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall’articolo).
L’alcolismo è un disturbo eterogeneo caratterizzato da un consumo cronico di alcol, che genera importanti scompensi fisici e psicologici. Il suo trattamento è reso complicato dal fatto che la volontà svolge un ruolo rilevante nell’insorgere e nel permanere di tale disturbo. Per questo motivo si è presa in analisi l’ipotesi di applicare al caso dell’alcolismo uno strumento come i cosiddetti “contratti di Ulisse”, ovvero delle dichiarazioni anticipate di carattere self-binding (autovincolante) che prefigurano un’azione auto-paternalistica, poiché la persona che firma il contratto è la stessa che verrà in seguito limitata nell’esercizio della propria volontà. Questi contratti, che vengono utilizzati soprattutto all’estero sotto il nome di psychiatric advance directives (PAD, direttive psichiatriche anticipate), hanno la particolarità di vincolare il paziente a un certo tipo di trattamento prima che venga messo in atto e anche in opposizione alla possibile richiesta di rinuncia al trattamento da parte del paziente stesso. Essi, dunque, prevedono la possibilità di rifiuto al trattamento ex-ante ma non di rinuncia al trattamento ex-post. La ragione di tale necessità sta nel fatto che le persone con considerevoli problemi di alcolismo hanno spesso una capacità di intendere e di volere compromessa per certi lassi di tempo e in maniera non irreversibile. Con lo strumento dei contratti di Ulisse il paziente può decidere, in un momento in cui sia riconosciuto capace di intendere e di volere da parte dei medici, quale dei suoi “sé” sia il più autentico, dal momento che si presume che abbia già esperito la condizione di coscienza compromessa dall’intossicazione da alcol. In seguito a una revisione della letteratura sull’argomento e al riscontro di benefici nei paesi in cui sono previste le PAD, si è cercato di individuare una collocazione legale di tale strumento nella normativa italiana, nello specifico nella legge 219/2017.