Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Ferrazzi Enrico. Diagnosi genetica prenatale ieri, oggi e domani: tecnologia, evidenze scientifiche, sistemi sanitari, etica. Bioetica 2020;XXVIII(2-3):511–517.
Added by: Antonella Punziano (16/12/2021 14:30:39) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Ferrazzi2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica Sottocategorie: Dilemmi etici, Embrione Autori: Ferrazzi Collezione: Bioetica |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Il rischio di difetti alla nascita della popolazione generale è stimato intorno al 3-5%. Una larga parte di questi difetti in realtà è costituita da anomalie somatiche e da minori anomalie geniche senza impatti metabolici importanti. Nei primi anni ottanta nasce la diagnosi prenatale precoce dal convergere dello sviluppo della tecnologia ecografica le nuove tecnologie citogenetiche su amniociti e villi coriali. Il primo importante passo verso uno screening personalizzato non basato sull’età materna è segnato dall’introduzione negli anni novanta del test combinato che stima il rischio di trisomie sulla base della presenza di dismorfismi ecografici – translucenza nucale e osso nasale – a 12 settimane e della concentrazione di due proteine placentari. Oggi il game-changer nella diagnosi prenatale precoce è la possibilità di identificare anomalie di numero dei cromosomi fetali attraverso l’analisi genetica-bio-informatica dei frammenti di DNA fetale (placentare) libero nel sangue materno |