Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
De Marinis Maria Grazia, Pascarella Maria Chiara, Binetti Paola. Leggere per “essere”: l’uso della letteratura nella formazione infermieristica. International nursing perspectives 2005;5(2):73–79.
Added by: Teresa Compagnone (15/11/2007 16:58:14) Last edited by: Fabrizio Tallarita (07/10/2010 14:37:37) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-6478 Chiave di citazione BibTeX: DeMarinis2005a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Scienze della formazione Sottocategorie: Formazione del personale, Formazione universitaria, Processo di assistenza Keywords: Formazione universitaria Autori: Binetti, De Marinis, Pascarella Collezione: International nursing perspectives |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Se è vero che scienza e tecnologia sono di fondamentale rilevanza per la formazione degli infermieri, non da meno lo può essere l”’arte”. La formazione umanistica è considerata da molti autori necessaria per la costruzione di una competenza assistenziale centrata sul malato e non solo sull’oggettività dei suoi sintomi. Problema. La letteratura, oltre a catalizzare la nostra attenzione verso un’”opera bella”, aiuta ad ampliare la visione della realtà attraverso una riflessione che ritorna ogni volta su noi stessi: il suo valore educativo è legato alla capacità di favorire un atteggiamento riflessivo che rende il lettore in primo luogo cosciente di sé e,di conseguenza, del mondo che lo circonda. In tutte le infinite forme di malattia che la letteratura ha narrato e continua a narrare, il lettore può conoscere e fare esperienza delle mille sfumature della dimensione umana, mai ridotta a pura e semplice dimensione biologica. Affinché la lettura diventi un’attività significativa, capace di allargare il campo di esperienza e di comprensione del lettore stesso, l’interpretazione e la ricerca del senso del brano letterario devono potersi muovere in una costante dialettica tra soggettività dell’interprete e oggettività del testo, cercando di integrare i due piani e di coglierne le reciproche interazioni. Conclusioni. Nei corsi di infermieristica si tratta di restituire ai ragazzi il piacere di leggere e di proporre modalità di lettura che rappresentino esperienze formative realmente significative che, se opportunamente coniugate con il sapere scientifico, possono portare ad approfondimenti di maggiore spessore e maggiore comprensibilità della malattia come esperienza globale dell’uomo. Added by: Teresa Compagnone Last edited by: Fabrizio Tallarita |