(Trascritto dall’articolo). Introduzione. La gestione dello stato di malattia nelle persone senza fissa dimora ci mette di fronte ad una grande sfida fatta di importanti peculiarità. Le peculiarità iniziano dall’educazione sanitaria rispetto alle attività di vita quotidiana (l’igiene e le conseguenze della sua carenza, l’educazione alimentare), le tematiche riguardanti la sfera sociale o culturale (l’aspetto linguistico e culturale, la gestione della dimissione), lo stadio della malattia avanzato in persone giovani rispetto alla popolazione che non ha problemi di dimora e non ultima la gestione delle dipendenze da sostanze. A Milano esiste un’associazione che ha messo a disposizione una struttura dedicata esclusivamente a persone senza dimora che vengono accolte per proseguire le cure. Tuttavia, non sono ancora state pubblicate esperienze finalizzate a descrivere le modalità di continuità delle cure per persone senza fissa dimora. Obiettivo. Descrivere la modalità di continuità delle cure per persone senza fissa dimora e la loro aderenza alle cure. Metodo. Partendo da uno studio di tipo retrospettivo dei dati riguardanti gli ospiti di una struttura milanese di post acuzie per persone senza fissa dimora nell’anno 2017, si sono somministrati due questionari creati ad hoc: uno agli ospiti della struttura e l’altro agli infermieri che lavorano nel servizio. I questionari sono costituiti da due parti, la prima riguarda i dati anagrafici; la seconda indaga l’assistenza e le strategie organizzative, per il questionario infermieri, mentre per gli ospiti indaga la condizione alloggiativa, la conoscenza di altre strutture per persone senza dimora, le patologie, l’aderenza ad un piano terapeutico. I questionari sono stati somministrati 2 volte (test/retest) per valutarne l’affidabilità. Risultati. Dall’analisi retrospettiva e emerso che il servizio post acute ha accolto nell’anno 2017 un totale di 140 ospiti, che sono stati assistiti dal punto di vista sanitario e sociale. Al termine del percorso gli ospiti hanno avuto diverse allocazioni a partire da dormitori (n=39 persone), ricovero in ospedale in urgenza (n=29 persone), ricovero in ospedale programmato (n=24 persone), strutture di accoglienza per stranieri (n=13 persone). I questionari somministrati sono stati: 8 a tutti gli infermieri della struttura e 12 agli ospiti, compilati a tempo 0 e a distanza di 15 giorni. Il primo test dei questionari ha portato alla luce aspetti legati al punto di vista delle persone senza fissa dimora rispetto alla malattia, nonché quello degli infermieri che li assistono giornalmente. Il retest eseguito 15 giorni dopo ha confermato l’affidabilità del questionario mostrando un’elevata correlazione intraclasse tra le due misurazioni. Conclusioni. Il supporto offerto alle persone senza dimora nella struttura presa in esame, nella struttura di post acuzie, dopo il ricovero in ospedale, permette loro di continuare le cure in un contesto protetto e di stabilizzare la condizione di salute, al contempo cercare di offrire loro una sistemazione alloggiativa e un reinserimento sociale. Sono auspicabili futuri studi su scala più ampia.
Added by: Edvige Fanfera Last edited by: Antonina Ingrassia
|