Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Restelli Umberto, Bonfanti Marzia, Pacelli Valeria, Croce Davide. Le emicranie in Italia: un inquadramento epidemiologico e una valutazione del burden umanistico. Sanità Pubblica e Privata 2021;40(3):46–51.
Added by: Fernando Barberini (23/09/2021 15:40:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Restelli2021c Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Infermieristica clinica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Epidemiologia, Qualità di vita, Strumenti di rilevazione dati Keywords: Analisi statistica dei dati, Incidenza, Prevalenza Autori: Bonfanti, Croce, Pacelli, Restelli Collezione: Sanità Pubblica e Privata |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). L’emicrania colpisce circa il 12% degli individui della popolazione generale. Sebbene possa verificarsi a tuttle le età, la sua prevalenza è più bassa nei bambini e negli anziani, mentre raggiunge un picco nella fascia d’età compresa fra 25 e 39 anni che corrisponde a quella della massima produttività (Yeh et al., 2018). Con riguardo alla fisiopatologia dell’emicrania, si ritiene che quest’ultima sia caratterizzata da un dolore localizzato a livello del cranio, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore. Può manifestarsi frequentemente e in modo intenso, compromettendo la capacità lavorativa e la vita familiare e sociale. Non sono ancora chiare le cause di tale disturbo, ma si ipotizza che possa essere causato da un difetto nella comunicazione tra cervello, nervi e vasi sanguigni del cranio, derivante da una disfunzione dei neurotrasmettitori. A livello epidemiologico, risulta alquanto complesso inquadrare tale patologia in termini di prevalenza e incidenza, non essendoci test diagnostici specifici per identificarla. Si parla di diagnosi differenziale che viene fatta attraverso più indagini diagnostiche e una valutazione della sintomatologia riferita dal paziente. Inoltre, si tratta di una patologia per il cui trattamento non sono disponibili molti farmaci rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. I trattamenti ad oggi più utilizzati sono la tossina botulinica o farmaci non specifici. Lo scorso anno, tuttavia, l’AIFA ha autorizzato l’utilizzo di tre anticorpi monoclonali Erenumab, Fremanezumab, Galcanezumab. Questi ultimi sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale a quei pazienti che hanno ottenuto una diagnosi di emicrania cronica e sono seguiti dai centri per la terapia delle cefalee individuati dalle Regioni. Tale decisione pone un problema di difficoltà di accesso a questi trattamenti innovativi. Questa premessa mette in luce due problematiche legate alla gestione di questa patologia: • l’assenza di un chiaro quadro epidemiologico; • le ricadute sulla sfera psicofisica e sulla qualità di vita dei pazienti emicranici. Alla luce del quadro sopra riportato, il presente lavoro intende, da un lato fornire un inquadramento epidemiologico richiamando i principali contributi rinvenibili nella comunità scientifica e, dall’altro, proporre un’indagine del burden umanistico associato all’emicrania. |