Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Peschechera Ilaria, Garofalo Elena, Girardi Daniele. L'esperienza dell'attesa in Day Hospital Oncologico - Ematologico: indagine qualitativa ai pazienti in cura. Professioni infermieristiche 2020;73(4):244–249.
Added by: Barbara Di Donato (08/09/2021 14:00:15) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Peschechera2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in oncologia Autori: Garofalo, Girardi, Peschechera Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo)
INTRODUZIONE: “quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più frequentemente una malattia cronica che consente alle persone colpite di avere una vita attiva e soddisfacente” (I numeri del cancro in Italia 2017, Associazione Italiana di Oncologia Medica). In quanto tale il paziente affetto da cancro necessita di importanti cure, spesso in regime di ricovero giornaliero. Allo stesso tempo, come ci mostra l'esperienza quotidiana, l'attesa del proprio turno per il prelievo ematico, per la visita e per la terapia, crea nel paziente ansia, stress e frustrazione che possono compromettere la qualità di vita e l'aderenza alle terapie. Scopo di questa indagine è investigare l'esperienza vissuta dai pazienti mentre attendono il proprio turno in sala d'aspetto di un Day Hospital Oncologico - Ematologico all'interno di un Cancer Center italiano. METODO: l'indagine è stata condotta tramite un’intervista semi-strutturata con domande aperte e chiuse. Partecipanti: è stato considerato un campione di convenienza formato da 36 pazienti assistiti presso il Day Hospital Oncologico - Ematologico di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Milano. RISULTATI: l’analisi delle testimonianze raccolte mostra che l’esperienza dell’attesa implica per i pazienti un numero considerevole di sensazioni in grado di alterare l’equilibrio psico-fisico della persona. Un’attesa prolungata in un ambiente non troppo confortevole è associata ad emozioni negative quali disagio e paura. CONCLUSIONI: dai risultati ottenuti emerge le necessità di rendere l’attesa meno stressante prestando particolare attenzione ai vari temi emersi. In particolare la creazione di un ambiente più confortevole e adeguato alla varie fasce di età può rispondere meglio alle esigenze dei pazienti. È necessario inoltre ridurre l’affollamento della sala d’aspetto creando percorsi definiti e accessi controllati. PAROLE CHIAVE: sala d’aspetto, tempo d’attesa, pazienti, tumori.
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