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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Fistesmaire Patrizia, Sergiampietri Margherita, Rossi Luigi. Psicologia Perinatale: il gruppo come strumento di intervento, l’esperienza del Consultorio della Zona/Distretto Piana di Lucca. Sistema salute 2021;65(1):77–89. 
Added by: Roberto Accettone (24/08/2021 17:57:19)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Fistesmaire2021
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Categorie: Infermieristica specialistica, Psicologia
Sottocategorie: Infermieristica in neonatologia, Infermieristica in ostetricia e ginecologia, Psicologia di comunità
Keywords: Gravidanza, Gruppi di sostegno
Autori: Fistesmaire, Rossi, Sergiampietri
Collezione: Sistema salute
Visualizzazioni: 1/351
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Indice di Popolarità: 4.5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo)
Premessa: nella società contemporanea, la gravidanza rappresenta un periodo molto delicato perché richiede la formulazione di nuovi assetti e adattamenti della vita personale e familiare che mutano l’equilibrio preesistente. Spesso le future madri e le neomamme provano disagio ed imbarazzo nel confidare i propri timori agli altri, persino ai propri partner, e questo può sfociare nella chiusura in se stesse e nell’isolamento. Quindi, il percorso che porta alla maternità risulta essere un momento critico, ricco di cambiamenti, da dover prendere in considerazione in ottica preventiva, creando occasioni di ascolto, accoglienza e supporto. È proprio a partire da questa considerazione che sorge la necessità di incrementare differenti risorse e di sviluppare una rete di sostegno che supporti in maniera adeguata le donne e le nuove famiglie. Il Consultorio della Z/D Piana di Lucca, per rispondere a questo bisogno, si è attivato insieme al Comune di Lucca nel rafforzare ulteriormente l'offerta di percorsi di accompagnamento alla nascita, aderendo al Progetto “Lucca In -Interrelazioni in natura contro la povertà”.Obiettivo: l’equipe di lavoro, formata dalla responsabile del Consultorio e dalla psicologa della cooperativa C.gT.C.Di.Re., si è adoperata alla creazione di un percorso di sostegno psicologico per donne in attesa che le accompagnasse fino al primo anno di vita del nascituro. L’ipotesi iniziale è stata la formazione di un gruppo che potesse svolgere una funzione di contenimento delle ansie e delle preoccupazioni nei confronti della maternità e che potesse rappresentare un punto di riferimento stabile per la costruzione di uno stato di benessere. Gli obiettivi principali sono stati: 1) essere un involucro di protezione per le situazioni di fragilità (come ad esempio il baby blues o la depressione post parto) attraverso momenti di scambio e creando un clima di fiducia, di vicinanza e di supporto interpersonale; 2) dedicarsi alla presa in carico psicologica, facendo sentire le future madri parte di una comunità che tutela i loro diritti e quelli dei loro bambini, al fine di eliminare il senso di smarrimento e isolamento che accompagna solitamente gravidanza e maternità. Metodi: sono stati attivati tre gruppi all’interno del progetto che ha preso il nome di “Te lo dico di pancia”. Il percorso ha accompagnato le donne a partire dal quarto mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino. I gruppi erano composti da circa quindici donne ciascuno e sono stati delineati per età, numero di gravidanza, luogo di nascita e residenza, titolo di studio ed occupazione, sottolineando l’eterogeneità del campione. Le emozioni ed i pensieri verbalizzati dalle donne sono stati monitorati durante l’esperienza di gruppo e sono stati riportati come indicatori dei processi di cambiamento avvenuti nell’arco di tempo dalla gravidanza alla maternità. Conclusioni: dall’elaborato emergerà che: 1) i gruppi di condivisione hanno favorito il confronto e la diffusione di informazioni aiutando le future madri a vivere gravidanza e maternità con maggior consapevolezza dei propri processi di evoluzione fisica, psicologica, emotiva e relazionale; 2) la condivisione di pensieri e sensazioni negli incontri precedenti al parto ha creato relazioni intime tra le partecipanti. Infatti, nel corso del tempo si è andata a creare una vera e propria rete amicale che ha fatto da tramite per la ripresa del percorso dopo le nascite, stimolando anche le neomamme ad affrontare i propri timori.