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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Silvestri F. Surgical antiseptics: sistematic review and state of arts. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2021;33(1):11–30. 
Added by: Sandro Filardi (26/07/2021 07:35:48)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Silvestri2021
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Categorie: Igiene, Infermieristica specialistica, Scienze dell'informazione
Sottocategorie: Bibliografia, Igiene e tecnica ospedaliera, Infermieristica intraoperatoria
Autori: Silvestri
Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
Visualizzazioni: 1/324
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Background: un paziente sottoposto a procedura chirurgica ha il 5-19% di andare incontro ad un’infezione del sito chirurgico (SSI), con un significativo aumento di complicanze, mortalità e costi di spesa. Per ridurre tale problematica viene adottata, da più di 150 anni, l’antisepsi chirurgica; grazie all’impiego degli antisettici, il numero di batteri commensali sulla nostra cute (responsabili di larga parte delle SSI) viene fortemente ridotto, impedendone anche la loro successiva proliferazione. Vista l’importanza dell’argomento, la scelta del corretto antisettico in base alla procedura chirurgica è fondamentale e va corredata anche da abitudini e consuetudini non corrette tra il personale.
Materiali e metodi: utilizzando l’approccio EPICOT+, è stato formulato un quesito clinico; tramite una ricerca bibliografica e successiva selezione, impiegando i database PubMed e Cinhal sono stati rilevati 76 articoli e metanalisi: queste pubblicazioni sono state le basi su cui realizzare questa revisione sistematica.
Risultati: analizzando i vari antisettici disponibili (iodiopovidone, clorexidina, triclosan, octenidina, poliexametilene biguanide), lo iodiopovidone possiede le migliori capacità battericide; di contro, inattivandosi con i liquidi corporei, le capacità batteriostatiche tendono ad essere limitate. La clorexidina ha discrete caratteristiche battericide, non quanto lo iodiopovidone, ma compensa con la lunga capacità batteriostatica. I restanti antisettici proposti non trovano sufficiente rilevanza bibliografica da consigliarne l’impiego. Sia iodiopovidone che clorexidina hanno limiti clinici di utilizzo e la seconda è associata in letteratura a sviluppo di resistenza batterica. I risultati degli studi cambiano se l’antisettico si presenta in soluzione acquosa, mentre se in soluzione alcolica entrambi dimostrano di avere eccellenti capacità battericide e batteriostatiche. Sono in corso di sviluppo nuovi antisettici (olanexidina e Zuragard) e nuovi approcci all’antisepsi, con azione combinata sia di clorexidina che di iodiopovidone.
Limiti: non esistono, allo stato attuale, studi statisticamente significativi che dimostrano la superiorità netta della clorexidina sullo iodiopovidone, sia in soluzione acquoso che alcolica.
Conclusioni: la letteratura non è ancora riuscita a dimostrare l’effettiva superiorità tra CHG e PI, a causa assenza/disponibilità di studi eterogenei sull’argomento; esistono tuttavia evidenze di moderata qualità che indicano nella CHG antisettico da preferire; risultati contrastanti si ottengono paragonando entrambi gli antisettici in soluzione alcolica.