Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

[banca dati bibliografica]

E' in corso un aggiornamento, si prega di sospendere i lavori di indicizzazione fino alla rimozione del presente avviso
       
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

Risorse di WIKINDX

Vanzi Valentina, Pitaro Rosanna, Liporace Nella, D'Alessandro Elisa, Minnella Giuseppe, Lorefice Alessandra, et al. Quale antisettico è più efficace nell’antisepsi della cute del neonato per evitare la contaminazione dell’emocoltura? Infermiere Oggi 2015;25(1):31–33. 
Added by: admin (22/07/2021 14:04:43)   Last edited by: Edvige Fanfera (27/07/2021 12:07:22)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Vanzi2015
Invia la risorsa per email ad un amico
Categorie: Igiene, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Igiene e tecnica ospedaliera, Infermieristica basata sulle prove di efficacia, Infermieristica in neonatologia
Autori: Casciato, D'Alessandro, Liporace, Lorefice, Matarese, Minnella, Peghetti, Pitaro, Vanzi
Collezione: Infermiere Oggi
Visualizzazioni: 1/359
Indice di Visite: 17%
Indice di Popolarità: 4.25%
Allegati    
Abstract     
La lista degli antisettici utilizzabili in neonatologia è piuttosto limitata molti di essi, tra cui la Clorexidina Guconata non sono raccomandati dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta in neonati con meno di due mesi. Tuttavia, una contaminazione della coltura durante l’effettuazione delle emocolture a causa di una antisepsi non corretta può determinare una serie di conseguenze negative, come ad esempio l’aumento dell’uso degli antibiotici, la richiesta di ulteriori indagini di laboratorio, l’aumento delle giornate di degenza e un incremento dei costi sanitari. La revisione critica dell’articolo di Nuntnarumit & Sangsuksawang del 2013 ha mostrato che la clorexidina risulta efficace anche nei neonati per prevenire il rischio di contaminazione, tuttavia la presenza di alcuni bias potrebbero inficiare la significatività descritta dai ricercatori rendendo necessari ulteriori studi.
(A cura di Flavio Marti).