Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Labbadia Claudia, Preziosi Jessica, Della Lena Davide. Interventi conservativi per la prevenzione ed il trattamento dell’incontinenza urinaria nel periodo della gravidanza e del puerperio. Infermiere Oggi 2014;24(4):23–29.
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Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Labbadia2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Eliminazione, Infermieristica in ostetricia e ginecologia, Prevenzione Keywords: Ginnastica pavimento pelvico, Gravidanza, Incontinenza urinaria Autori: Della Lena, Labbadia, Preziosi Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). L’incontinenza urinaria (UI, perdita incontrollata e involontaria di urine riferita dalla persona) è una condizione di frequente riscontro nel periodo della gravidanza e del puerperio. Per prevenire e curarla, le linee guida attuali raccomandano interventi conservativi che non comprendono la somministrazione di farmaci o il ricorso alla chirurgia. Il pelvic floor muscle training (Pfmt), la cui efficacia in gravidanza e nel puerperio è stata molto discussa e studiata, rappresenta la prima linea di trattamento e prevenzione dell’incontinenza urinaria associata a gravidanza. Il biofeedback (BF), se combinato al pfmt, ne può incrementare ampiamente l’efficacia. La stimolazione elettrica (ES) permette il rinforzo della muscolatura del pavimento pelvico, correggendo la causa dell'UI. Lo scopo di questa revisione della letteratura è descrivere lo stato dell’arte sulla prevenzione e il trattamento dell’incontinenza urinaria in donne in gravidanza e nel periodo post-natale, indagando sulla funzionalità degli esercizi perineali, del BF e della ES neuromuscolare. La domanda di ricerca “quali interventi possono essere attuati per la prevenzione e il trattamento dell’incontinenza urinaria in gravidanza e nel puerperio?” è stata accompagnata da una ricerca sulle principali banche dati scientifiche, dal 1990 al 28 agosto 2014. Dei 72 articoli trovati ne sono stati selezionati nove, di cui quattro revisioni della letteratura e cinque studi clinici sperimentali. Nel complesso, il campione analizzato comprende più di 10mila donne, tra quelle con UI e donne continenti, su cui è stato effettuato il pfmt durante o dopo la gravidanza. I programmi di pfmt iniziati nelle prime settimane di gestazione sono funzionali nel ridurre l’UI in gravidanza e fino a sei mesi dopo il parto. L’efficacia del pfmt aumenta se affiancata a sedute di BF. La ES, tibiale, sacrale o intravaginale, seppure più invasiva e costosa, produce risultati positivi nel trattamento conservativo dell’UI e può essere considerato come intervento di terza linea dopo Pfmt e BF. Punto di forza di tutti gli studi sperimentali inclusi è la formazione delle partecipanti ai programmi, fornita da professionisti attraverso l’incontro frontale singolo o in piccoli gruppi. |