Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Costa Adriana, De Paola Teresa, Moriconi Ione. Il progetto infermiere case manager nel dipartimento di salute mentale della Asl Roma /A. Infermiere Oggi 2014;24(3):29–34.
Added by: admin (22/07/2021 14:04:41) Last edited by: Edvige Fanfera (29/07/2021 12:39:46) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Costa2014b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica di comunità Sottocategorie: Assistenza domiciliare integrata (ADI), Infermiere di famiglia Autori: Costa, De Paola, Moriconi Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Chi è l’infermiere case manager? Un professionista che fornisce e/o coordina sistemi sanitari e/o sociali per una gestione clinica di un target di utenti dall’ammissione alla dimissione creando un modello unico di assistenza centrato sul singolo paziente. Il case manager (c.m.) rappresenta, dunque il “regista” dell’intero percorso terapeutico: pur restando il medico il responsabile del trattamento, il c.m. assume il coordinamento del piano di intervento. Egli è dotato delle risorse e delle competenze necessarie per svolgere tale ruolo con continuità e capacità di creare una rete con le risorse informali e private che sostengono l’utente. Questo modello organizzativo è largamente utilizzato in ambito psichiatrico, poiché la maggior parte degli utenti hanno necessità di un piano di trattamento intensivo e combinato che prevede l’utilizzo di risorse sociali di vario genere. Un operatore che segue e monitorizza l’utente durante l’intero percorso è in grado di prevenire recidive e può garantire un risparmio a livello economico per l’azienda sanitaria e per la società. In questo lavoro di ricerca vengono illustrati i risultati raggiunti all’interno del Dsm della ASL Rm/A grazie all’attuazione del modello organizzativo “infermiere case manager” (con svolgimento di funzioni d’infermiere di famiglia). L’obiettivo generale è affidare agli infermieri l’assistenza di pazienti gravi, all’interno del proprio contesto familiare o per un precoce reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza, con conseguente riduzione dei costi per gli inserimenti nelle Comunità Terapeutiche private. Per comprendere meglio la problematica oggetto dello studio è stata effettuata una ricerca bibliografica, attraverso fonti informatiche, nella banca dati Cinhal. Per poter effettuare la valutazione sono stati utilizzati i seguenti strumenti: scala HoNOS (Health of Nation Outcomes Scale), cartella infermieristica, questionario sui familiari. Il campione preso in esame è costituito da 249 utenti selezionati all’interno di ciascun servizio, su cui la continuità degli interventi svolti ha prodotto esiti documentati dalla scala HoNOS, somministrata ad intervalli trimestrali, in un arco temporale di 18 mesi. I risultati, attraverso la suddivisione per classi di gravità, hanno evidenziato un peggioramento nel 15,2% del campione, un miglioramento nel 42,4% degli utenti e il restante 42,4% che resta all’interno della stessa classe di gravità. |