Cioce Marco, Gifuni Maria Carola, Botti Stefano, Orlando Laura, Soave Sonia, Gargiulo Giampaolo. Rilevazione della diagnosi NANDA - I nei pazienti sottoposti a Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (TCSE). Professioni infermieristiche 2020;73(1):42–52.
Added by: Barbara Di Donato (09/07/2021 15:40:55)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). INTRODUZIONE: Il Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche (TCSE) è diventato lo standard di cura per molte malattie ematologiche che non rispondono ai trattamenti tradizionali; la terapia pre-trapianto causa ancora oggi una elevata mortalità e morbilità. Per l’elevato rischio, l’assistenza ai pazienti necessita di attenta valutazione e di interventi spesso complessi, intensivi e non privi di rischi; la classificazione NANDA-I fornisce un modo per classificare e standardizzare le aree di interesse infermieristico. Nel 2011 Speksnijder, con tecnica Delphi, ha identificato 68 diagnosi rilevanti nell’identificare i problemi di salute in ambito onco-ematologico. OBIETTIVO: Partendo dal contributo di Speksnijder, lo studio ha cercato di identificare quali di queste diagnosi fossero rilevanti nell’identificare i problemi di salute nei pazienti sottoposti a TCSE. METODO: E’ stato condotto uno studio quantitativo-descrittivo; per la costruzione del consenso è stato utilizzato un questionario strutturato su scala Likert a 4 punti coinvolgendo 57 infermieri esperti arruolati nei Centri GITMO italiani. RISULTATI: Delle 68 diagnosi NANDA-I definite rilevanti da Speksnijder in ambito onco-emato- logico, il presente studio ne ha identificate 37 rilevanti nell’individuare i problemi di salute nei pazienti sottoposti a TCSE (34 nel 1° round, 3 nel 2° Round); inoltre ha definito importanti 12 diagnosi avendo ottenuto un consenso assoluto. DISCUSSIONE: Utilizzare le diagnosi NANDA-I per conoscere, da un panel di esperti, i problemi di salute più importanti e rilevanti associati alla tossicità del trattamento pre-TCSE, consente di concentrare l’attenzione sugli esiti attesi e noti, così da poter intervenire con prestazioni finalizzate a ridurne i rischi e le complicanze specifiche.
Added by: Edvige Fanfera Last edited by: Barbara Di Donato
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