Pulcini Elena. Metamorfosi della paura nell’età globale. NEU 2021;40(1):58–69.
Added by: Daniele Pandolfi (05/06/2021 16:23:44)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). Partirò dal presupposto che le passioni forniscono uno slancio fecondo con cui comprendere la società e le sue trasformazioni, che ci consentono di evidenziare le motivazioni dell'azione sociale. Anche se può essere vero che ogni epoca è caratterizzata dalla prevalenza di alcune passioni su altre, è innegabile che nell'era globale stiamo assistendo a un forte ritorno della paura. Ma di che tipo di paura stiamo parlando? che tipo di metamorfosi subisce la paura nell'era globale? Non è più la paura che, alle origini della modernità, fosse tematizzata nel paradigma hobbesiano come fondamento emotivo della società e dello Stato. A mio parere, possiamo individuare due paure fondamentali che caratterizzano l'età globale: la paura dell'altro e la paura del futuro. La prima appare essenzialmente come paura del diverso (quella che io definisco paura della contaminazione) a causa della formazione di società multiculturali; la seconda è spinta dalla condizione di insicurezza dovuta all'emergere di nuove sfide (dal riscaldamento globale alla minaccia nucleare, da quella ecologica a quella finanziaria). In entrambi i casi, è paura di fronte a un oggetto indefinito, cioè, riprendendo una distinzione freudiana, è un'ansia più che una paura. L'ansia dà luogo a meccanismi di difesa, nel primo caso con la proiezione persecutoria della paura e la costruzione di capri espiatori; nel secondo caso, nella negazione del pericolo e nella nostra condizione di vulnerabilità. Tuttavia, vorrei suggerire che l'accettazione della contaminazione e della vulnerabilità nel primo caso potrebbe consentire il superamento della paura e la capacità di offrire ospitalità all'altro, e nel secondo caso una virtuosa metamorfosi della paura e l'accesso a un'etica della responsabilità.
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