(Trascritto dall’articolo). Background. Dall’avvento della terapia antiretrovirale, che ha permesso la riduzione della mortalità correlata all’HIV/AIDS (Human immunodeficiency virus/Acquired immune deficiency syndrome), l’infezione da HIV è ampiamente riconosciuta come una malattia cronica dalla comunità scientifica e, come tale, comporta cambiamenti nello stile di vita, nella salute fisica e mentale e nelle relazioni. La natura cronica dell’infezione richiede un’attenzione particolare a partire dagli stessi pazienti che, anche attraverso la pratica del self care (autocura), riescono a convivere con la propria patologia. Obiettivo. Data l’assenza di studi analoghi in letteratura, l’obiettivo principale del presente progetto di ricerca è quello di misurare il livello di self care praticato dalle persone con infezione da HIV. Materiale e metodi. E' stato adottato un disegno di studio di tipo osservazionale, trasversale e multicentrico. Il campione è stato arruolato grazie alla collaborazione di diverse associazioni del Nord Italia tra i mesi di febbraio e giugno 2019. La raccolta dati è stata effettuata tramite la somministrazione di (a) un questionario socio-demografico e clinico (età, genere, modalità di trasmissione dell’infezione, fase dell’infezione, comorbilità) e (b) il Self care of chronic illness Inventory per misurare il livello di self care attuato dal campione. Risultati. Il campione di 108 pazienti è prevalentemente di genere maschile (70,4%) con età media di 46,5 (± 11,6) anni. L’87,5% dei partecipanti allo studio si trova nella fase latente dell’infezione ed è emerso che i rapporti sessuali non protetti sono la modalità di trasmissione più frequente (76,7%). Dalle analisi delle frequenze dei livelli di self care sono emersi dati preoccupanti: livelli adeguati (punteggio medio maggiore/uguale 70) di self care Manteinance e Monitoring sono attuati rispettivamente solo dal 24,8% e 36,2% del campione; tra coloro che riportano sintomi correlati all’infezione, il 92,7% non è in grado di gestirli. In seguito alla stratificazione del campione in base agli anni dalla diagnosi, è risultato che coloro con diagnosi più recente mettono in pratica livelli più alti di self care Maintenance, Monitoring e Management. Tuttavia, il loro livello di self care Confidence è quello piu basso (M= 38,00). Al contrario, coloro che convivono con l’infezione da più tempo hanno il livello di Confidence più alto (M= 76,15) ma non praticano comportamenti di self care adeguati. Conclusioni. Il livello di self care attuato dalle persone con HIV è scarso e tale livello sembra diminuire col passare del tempo. Studi longitudinali permetterebbero di confermare l’andamento del self care nel tempo emerso in questo studio e, quindi, di capire le ragioni per le quali il livello di autocura si riduce progressivamente. A oggi l’incidenza delle infezioni riguarda prevalentemente i giovani, per cui è importante che questi ultimi conoscano i benefici a lungo termine che l’autocura ha sulla propria salute. L’infermiere potrebbe avere un ruolo fondamentale nel rafforzare le conoscenze degli assistiti con infezione da HIV sul self care.I risultati di questo studio contengono aspetti innovativi, che potrebbero stimolare l’interesse ad approfondire l’argomento o a sviluppare uno strumento specifico idoneo per la misurazione del self care nei pazienti con HIV.
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