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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Ronchi Silvia, Racaniello Emanuela, Accardi Roberto. Frailty syndrome: tra geriatria e chirurgia. Una revisione della letteratura. Italian Journal of Nursing 2019;22(31):31–41. 
Added by: Antonina Ingrassia (16/03/2021 16:17:08)   Last edited by: Claudia Onofri (21/03/2021 18:38:59)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Ronchi2019
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Categorie: Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in geriatria
Keywords: Anziano fragile
Autori: Accardi, Racaniello, Ronchi
Collezione: Italian Journal of Nursing
Visualizzazioni: 1/599
Indice di Visite: 27%
Indice di Popolarità: 6.75%
Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall’articolo).                                                                                                                                                         
Introduzione. La fragilità è una sindrome medica che comporta ridotta capacità di recupero, perdita di capacità adattativa, maggiore vulnerabilità agli stress. Il 10% dei soggetti con più di 65 anni e il 40% dei soggetti over 80 è fragile. Pertanto, scopo di questo lavoro è riassumere le evidenze disponibili in letteratura rispetto agli interventi infermieristici o multidisciplinari nella gestione degli utenti fragili nell’esperienza chirurgica. Metodi. Nel 2019 è stata condotta una revisione narrativa della letteratura sui database biomedici PUBMED e CINAHL, secondo specifici criteri di inclusione ed esclusione. Risultati. Sono stati inclusi 35 studi. Dall’analisi emerge che a oggi non esiste un gold standard per la valutazione della fragilità. Tuttavia, gli strumenti brevi per la valutazione della fragilità preoperatoria sono risultati essere estremamente funzionali nei contesti chirurgici. La letteratura è concorde nel definire che la fragilità ha un impatto negativo sugli outcome chirurgici quali mortalità, complicanze, necessità di dimissioni protette, durata della degenza. La valutazione della fragilità dovrebbe rappresentare l’occasione per discutere con il paziente dei rischi della chirurgia ed eventualmente predisporre un piano di cure personalizzato. Sono necessari, invece, ulteriori studi in merito ai metodi di prevenzione o pre abilitazione volti a invertire o modificare i caratteri di fragilità nel preoperatorio. Conclusioni. Visto l’impatto che la fragilità ha sugli esiti postoperatori, sarebbe utile, in un’ottica di assistenza multidisciplinare, creare unità operative chirurgiche, in cui chirurghi e geriatri lavorino con personale infermieristico e professionisti della riabilitazione, per gestire il percorso clinico assistenziale perioperatorio del soggetto anziano fragile. Inoltre è auspicabile aumentare l’attenzione posta al tema della fragilità nel corso dei programmi di formazione infermieristica sia di base che post base.

 


  
Notes     
Rivista on line. Presenti tabelle.