Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Spagnolo Antonio G. RU486: è solo una questione medico-farmacologica?[Editoriale]. Medicina e morale 2020;69(3):275–279.
Added by: Giuliana Covelli (07/03/2021 09:47:51) Last edited by: Edvige Fanfera (05/01/2023 14:19:19) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Spagnolo2020b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Legislazione Sottocategorie: Aborto, Biodiritto, Embrione, Principi etici, Statuto dell'embrione Keywords: Aborto farmacologico, Aborto volontario Autori: Spagnolo Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
Il 12 agosto scorso è stata emanata una circolare del Ministero della Salute recante “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”, in aggiornamento di quelle emanate nel 2010, sulle quali il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale o a consultori, oppure in regime di day hospital. Successivamente, con determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sono state modificate le modalità di impiego del medicinale Mifegyne a base di mifepristone (RU486), annullando il vincolo relativo all’utilizzo del farmaco in regime di ricovero, dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla conclusione del percorso assistenziale, e ne viene esteso l’impiego dal 49° al 63° giorno di amenorrea, cioè da 7 settimane a 9 settimane compiute di età gestazionale, in associazione sequenziale con un analogo delle prostaglandine, in linea con quanto contenuto nella scheda tecnica del mifepristone approvata in sede europea. In merito a questo è stato ripubblicato su questo numero della rivista il documento “Identità e statuto dell’embrione umano”, un documento, datato 22 giugno 1989, che il Centro di Bioetica dell’Università Cattolica pubblicò come supplemento al n. 6 del 1996 della rivista Medicina e Morale.Il documento era il frutto del lavoro del Comitato Direttivo del Centro, iniziato nel 1988 a ridosso della pubblicazione nel 1987 della Donum Vitae, con lo scopo di offrire una occasione di dialogo e di approfondimento di un tema alla base di molti dibattiti di bioetica, anche al di là di quello dell’aborto. Sono gli anni della diffusione delle tecniche di procreazione artificiale, della sperimentazione su embrioni/ feti, del prelievo di cellule e tessuti dai medesimi ai fini del trapianto in altri soggetti, ecc. tutti ambiti che ponevano, e pongono ancora oggi, il problema della salvaguardia dell’embrione umano anche sul piano giuridico-legislativo. (A cura di Giuliana Covelli). |