Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Masera Giuliana. Dobbiamo imparare a capire ciò che non possiamo abbracciare…. NEU 2020;39(4):47–50.
Added by: Giuseppe Lestini (27/02/2021 15:08:20) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Masera2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica Sottocategorie: Etica infermieristica, Solidarietà Autori: Masera Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Il periodo complesso che stiamo vivendo non passerà senza lasciare traccia nelle vite di ciascuno. Una riflessione sul tema della diversità potrebbe costituire uno spunto per affrontare il fenomeno del cambiamento ai diversi livelli che stiamo sperimentando. Nell’articolo si prendono in esame il modello di Milton Bennet il Developmental Model of Intercultural Sensitivity (DMIS), articolato in sei fasi, suddivise in stadi etnocentrici denominati (rifiuto, difesa, minimizzazione) e stadi etnorelativi denominati (accettazione, adattamento, integrazione). Si approfondisce inoltre il pensiero di Clifford Geertz, antropologo statunitense attraverso le metafore del terreno e del Collage. Lavorare per una cultura dell’Ospitalità favorendo atteggiamenti di apertura e accoglienza in un momento di distanziamento fisico necessario per la convivenza è assai complesso. Ma l’essere umano non è costituito per essere solo ed ogni essere umano è unico e irripetibile, diverso da qualsiasi altro. Prenderci cura nella diversità oggi può allora voler dire saper sostare in questo tempo sospeso ed incerto con senso di responsabilità nei confronti di noi stessi e delle persone che ci sono accanto, non anestetizzando in primo luogo la nostra dimensione spirituale; quella parte di noi così profonda ed intima a volte nascosta, capace di “mantenerci” umani anche in situazioni di forte compromissione e criticità. Added by: Laura Scozzo Last edited by: Giuseppe Lestini |