Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Luciani Margherita, Pezzoli Lorenzo, Prandi Cesarina, Caiata Zufferey, Moriggia Alberto, Di Giulio Paola. Tossicodipendenti in trattamento sostituivo con più di 50 anni: scopriamo chi sono attraverso gli operatori dei servizi di cura. Studio qualitativo in Canton Ticino. NEU 2020;39(4):3–17.
Added by: Giuseppe Lestini (19/02/2021 21:26:52) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Luciani2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Farmacologia Sottocategorie: Rapporto operatori sanitari-paziente, Sostanze stupefacenti Keywords: Somministrazione controllata stupefacenti Autori: Caiata, Di Giulio, Luciani, Moriggia, Pezzoli, Prandi Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). I consumatori di oppioidi in trattamento sostitutivo sono una popolazione difficile da accudire in contesti tradizionali. Infermieri e OSS si trovano a confrontarsi con nuove necessità e spesso in assenza di una formazione specifica. Obiettivo dello studio è quello di conoscere la popolazione di consumatori di oppioidi che si ammalano, in Canton Ticino, valorizzando e portando alla luce le conoscenze in proposito del personale di cura. Si tratta di uno studio quantitativo; per la raccolta dei dati di campo vengono utilizzati i focus group; i partecipanti sono infermieri e OSS che lavorano nei servizi di cura. L’analisi condotta è tematica, con inferenze derivate dalle note di campo delle ricercatrici. È stato utilizzata una codifica prima manuale e poi verificata con software. Le tematiche emerse sono 5 e 14 sottotemi. A partire dal lavoro di cura, la popolazione esaminata è percepita come fragile, invisibile, emarginata anche a fronte di cure quotidiane da parte dei servizi; emerge in maniera considerevole come la percezione del “tempo di relazione” sia un elemento molto diversificato e peculiare della cura e assistenza ai tossicodipendenti. Si dimostra che gli infermieri e OSS hanno una conoscenza tacita che se messi in condizioni di socializzare, diventa una conoscenza sociale e condivisa, rendendola così fruibile ad altri. Conclusioni Fornire spazi e utilizzare metodologie idonee alla messa in comune di esperienze consente di rendere accessibile una conoscenza che può aiutare ad affrontare problemi per situazioni di marginalità e di gruppi ancora poco osservati. Added by: Laura Scozzo Last edited by: Giuseppe Lestini |