Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Orsolini Laura, Maderni Giulia. La qualità nella vita dell'anziano: individuare la fragilità come obiettivo prioritario per fornire un progetto di risposta assistenziale. Due metodi a confronto in una revisione bibliografica. Infermiere Oggi 2019;39(3-4):54–60.
Added by: Simone Ciucciarelli (26/11/2020 10:58:50) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Orsolini2019 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Economia sanitaria, Infermieristica clinica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Programmazione sanitaria, Qualità di vita, Scale di valutazione Keywords: Anziano fragile, Autonomia Autori: Maderni, Orsolini Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
[Trascritto dall'articolo.]
L’invecchiamento della popolazione pone una questione sempre più urgente di programmazione e gestione dell’assistenza sociosanitaria, in relazione ai crescenti bisogni assistenziali ed alla cura delle malattie croniche (Hebert, Bravo, Korner- Bitensky & Voier, 1996). Nel corso degli ultimi 30 anni, l’aspettativa di vita delle persone anziane è aumentata molto rapidamente, soprattutto come aspettativa di vita attiva. Secondo i dati ISTAT, nel 2015, le persone con 65 anni e più hanno costituito il 21,7% dell’intera popolazione italiana. In questo contesto, l’identificazione precoce dell’anziano fragile rappresenta un punto di partenza ormai condiviso a livello internazionale (Scarcella, Liotta, Marazzi, Carbini & Palombi, 2005). Esiste, infatti, un ampio e crescente consenso sulla necessità di approntare interventi integrati di sanità pubblica centrati sullo screening dell’anziano. Lo sviluppo dei servizi geriatrici ha notevolmente migliorato la valutazione e la gestione dei problemi di salute delle persone anziane. Tuttavia, l’efficacia di questi servizi è limitata dall’irreversibilità del danno già fatto. Gli interventi devono avvenire prima che il processo di declino dell’autonomia cominci, soprattutto nei casi in cui l’anziano non usufruisca direttamente dei servizi di assistenza sanitaria (Shapiro & Roos, 1985). L’utilizzo di screening efficaci sulla popolazione residente permette l’individuazione precoce della fragilità nell’anziano. L’obiettivo di questo studio bibliografico è la valutazione, attraverso un lavoro di ricerca bibliografica, dell’efficacia della Clinical Frailty Scale e del Sherbrook Postal Questionnaire. I dati rilevati indicano che l’utilizzo di questi due strumenti può risultare utile nell’individuazione mirata, e a basso costo, di una parte della popolazione che sarà oggetto di progetti secondari di intervento, sia per gli operatori sanitari che per gli organismi sociali della comunità, nell’ottica di prevenire danni secondari alla situazione di fragilità riscontrata. |