Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Cavallo Sara, Vola Letizia Maria, Daniele Giovanna. Istituto a custodia attenuata: bisogni assistenziali delle detenute madri con figli minori. NEU 2019;38(1):33–39.
Aggiunto da: Fernando Barberini (01/10/2020 19:03:31) Ultima modifica di: Fernando Barberini (01/10/2020 19:08:51) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Cavallo2019 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica di comunità, Management Sottocategorie: Formazione del personale, Infermieristica penitenziaria Keywords: Gravidanza, Infermieri pediatrici Autori: Cavallo, Daniele, Vola Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). I detenuti hanno diritto alla salute come qualsiasi persona che si trova all’esterno del carcere. Purtroppo l’ambiente penitenziario non sempre garantisce la salubrità degli ambienti e delle persone. In Italia, le donne detenute costituiscono il 4,3% della popolazione carceraria e si stima che il 6-10% di queste siano gravide al momento dell’accesso in istituto. Con la legge 62 del 21 aprile 2011 nascono gli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (ICAM). Attualmente in Italia ne sono presenti 5. Obiettivo di questo lavoro è identificare i bisogni assistenziali delle detenute madri e dei loro figli negli ICAM e individuare il contributo dell’infermiere. Sono state eseguite ricerche bibliografiche sulle banche dati, attuate interviste a medici e infermieri sul campo. Sono state consultate le cartelle cliniche delle madri e dei residenti all’interno della struttura ICAM. Attraverso le banche dati e la consultazione delle cartelle cliniche sono stati individuati i problemi di salute maggiormente presenti tra le madri, i problemi linguistico-cognitivi dei bambini e i loro svariati accessi al Pronto Soccorso. Tramite le interviste si sono potute ricevere informazioni sull’aspetto strutturale, organizzativo e giudiziario del carcere, le attività svolte dagli infermieri e anche fare il punto sulle loro riflessioni riguardanti l’esercizio professionale. E’ stato possibile inoltre capire quale tipo di formazione venisse data alle figure professionali operanti. La struttura ICAM aiuta le madri detenute a gestire in modo migliore il loro ruolo e a vivere in ambienti più salubri rispetto al carcere. E’ necessario potenziare il reinserimento sociale delle madri detenute fornendo loro formazione professionale utile per inserirsi nel mondo lavorativo. E’ fondamentale, inoltre, offrire prospettive future più concrete per i loro bambini. Infine, gli operatori devono ricevere formazione specifica in ambito pedagogico e transculturale.
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