(Trascritto dall’articolo).
Amore e spiritualità rappresentano concetti importanti per l'infermiere in quanto rimandano alle radici della professione e alla ricerca di senso proprie di ogni essere umano. La pandemia globale causata dal virus Sars-Cov-2 ha posto i malati e il personale sanitario di fronte alla sofferenza, alla solitudine e all'esperienza della morte con maggiore forza che in precedenza, ma ha anche svelato nuovi risvolti di solidarietà, amore reciproco e contatto con il proprio mondo interiore. La sfera spirituale per l'infermiere rappresenta un aspetto fondamentale seppure trascurato nella relazione di cura con la persona assistita, la spiritualità dovrebbe essere parte del bagaglio culturale degli infermieri. Essa dovrebbe inoltre accompagnare i leader nella ricerca di ciò che è bene per la comunità; non dovrebbe essere relegata alla soggettività di ognuno ma essere principio guida nella gestione dei servizi sanitari. L'amore per la professione infermieristica e per la persona assistita è inteso come la scelta di avvicinarsi all'altro. La pandemia ha costretto i professionisti a modificare strutture, organizzative e mentali, per affrontare il Covid-19, mettendo a repentaglio la personale integrità e i fondamenti su cui si basano la considerazione verso sé stessi e l’ amore verso l’ altro e la professione. Nella filosofia greca è possibile ritrovare il legame tra amore, spiritualità e politica, legame che può diventare slancio per provare a progettare con lungimiranza, senza ricadere nella logica del "qui e ora". La pandemia ha fatto nascere nuovi sentimenti di riconoscenza per il personale sanitario in tutto il mondo, gli operatori della cura sono stati protagonisti in prima linea nella crisi sanitaria e sociale, hanno dimostrato professionalità e oggi meritano riconoscimento del loro impegno quotidiano. Nuove sfide potrebbero mettere ancora alla prova il sistema sanitario, pertanto sarà importante apprendere la lezione data dalla pandemia da SarsCov-2, sul piano professionale e politico.