Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
De Plano Franco. Emergenza covid-19 nell’Azienda Ospedaliera “G.Brotzu di Cagliari. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2020;32(1):147–152.
Added by: Sandro Filardi (20/08/2020 08:35:17) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: DePlano2020 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Management, Sociologia Sottocategorie: Organizzazione del lavoro, Sociologia della salute Autori: De Plano Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
L’autore inizia l’articolo indicando come il 2 Marzo 2020, anche in Sardegna è stato registrato il primo caso di una persona contagiata dal coronavirus, in particolare a Cagliari. Da allora, ormai a quasi due mesi di distanza, i casi di positività nell’isola hanno superato quota 1300 registrando più di un centinaio di decessi. Numeri elevati che hanno portato la Sardegna, così come il resto d’Italia, a cambiare le proprie abitudini, con l’adozione di misure stringenti che hanno limitato il movimento delle persone in tutto il territorio regionale e nazionale. Anche all’interno dell’Azienda Ospedaliera “G.Brotzu” di Cagliari ha subito importanti cambiamenti. E’ stato istituito un Gruppo Operativo Aziendale Covid-19 e a garanzia della tutela dei cittadini e degli operatori sanitari, tecnici e amministrativi il commissario straordinario ha deciso di sospendere tutte le attività ambulatoriali e tutte le prestazioni sanitarie derogabili per quanto possibile, così come tutte le attività in regime di libera professione. Sono state inoltre differite tutte le attività programmate e le attività chirurgiche in elezione. L’attività diagnostica per immagini e laboratoristica è stata garantita solo in regime di urgenza, anche l’attività della mensa dipendenti è stata interrotta. Sono stati inoltre sospesi tutti i tirocini e la presenza degli specializzandi in reparto è stata limitata solo a coloro che potevano garantire attività assistenziale. E’ stato fatto divieto d’ingresso nell’ospedale ai fornitori, agli informatori scientifici, al personale di ditte esterne, agli specialist, così come sono state sospese tutte le attività di dimostrazione a vario titolo, salvo specifica autorizzazione da parte della Direzione Aziendale. Per tutelare la salute e la sicurezza di tutti è stato allestito al primo piano del presidio San Michele, un reparto Covid-19, filtro per convogliare tutti i casi sospetti e conclamati che hanno avuto necessità di interventi urgenti. All’interno di questo reparto è stata inoltre isolata una sala operatoria per fronteggiare l’arrivo dal pronto soccorso di pazienti con politrauma e sintomatologia sospetta, che hanno avuto necessità di un intervento in emergenza senza poter effettuare il triage e per i quali non è stato possibile quindi un immediato trasferimento all’ospedale Covid di riferimento. Inoltre nel blocco 3 del nosocomio sono state inquadrate le “Sale Covid” per determinate specialità quali la Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Chirurgia Pediatrica e Chirurgia Vascolare. Sempre in piena emergenza Covid-19, anche l’attività dei trapianti e delle donazioni in Sardegna, pur subendo un certo rallentamento non ha avuto un arresto definitivo. Ora in vista di quella che sarà la fase due, l’obiettivo è quello di iniziare con una ripresa graduale sia dell’attività programmata che di tutte le attività chirurgiche in elezione, per poter riprendere a pieno regime tutte le prestazioni sanitarie nel momento in cui sarà rientrata l’emergenza coronavirus e ci sarà un ritorno alla normalità anche nella nostra vita di tutti i giorni, un ritorno alle nostre quotidiane abitudini. (A cura di Sandro Filardi). |
Notes |
Articolo inserito nell’inserto di questo numero: ”Reportage emergenza covid. L’esperienza delle regioni A.I.C.O”.
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