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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Braga Paolo. Il racconto inclusive della disabilità e dell’autismo: i casi delle serie TV Speechless e Atypical. Medicina e morale 2020;69(1):23–47. 
Added by: Giuliana Covelli (19/08/2020 13:56:32)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Braga2020
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Categorie: Etica, Infermieristica clinica, Sociologia
Sottocategorie: Dignità, Dilemmi etici, Discriminazione, Solidarietà
Keywords: Dignità, Disabilità
Autori: Braga
Collezione: Medicina e morale
Visualizzazioni: 1/783
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Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall'articolo).
L'articolo muove da una panoramica sulla criticità che storicamente hanno segnato il racconto audiovisivo della disabilità. Come mostrano report sull'industria cinetelevisiva e come sottolineano i Disability Studies, accanto ad una rappresentanzione insufficiente della disabilità, c'è, quando l'argomento è affrontato, il diffuso scadimento nello stereoticpo. A partire da questo dato generale, l'articolo considera la recente categoria critica dell'"inspiration porn". Coniata dagli attivisti dei diritti alla pari dignità, denuncia quei prodotti culturali in cui la persona con disabilità è riduttivamente ritratta al solo fine di suscitare i buoni sentimenti, l'auto-stima, la gratificazione del pubblico che non ha disabilità. L'articolo analizza due serie, Speechless e Atypical, che hanno provato a migliorare lo storytelling improntandolo al valore dell'inclusione. L'analisi, che incrocia un approccio etico di fondo con la prospettiva più tecnica della sceneggiatura, si concentra su due aspetti: come la storia rende conto del punto di vista della persona con disabilità, così da rivelare la complessità della sua esperienza personale; come la storia presenta l'inclusione come un obiettivo socialmente conseguibile e motivante. In sede di conclusioni, sulla scorta della differente qualità riscontrata nelle due serie, l'articolo suggerisce tre criteri generali per l'eticità del racconto sulla disabilità: il realismo referenziale, per una rappresentazione fedele al dato medico-terapeutico-sociale; il realismo ottativo, cioè una declinazione proattiva al dramma; il realismo antropologico, cioè l'attribuzione ad azioni e relazioni del loro significato oggettivo entro un disegno esaustivo di completamento personale.