Gli interventi di consultazione per la promozione della salute mentale in pazienti affetti da patologie organiche in ambito ospedaliero sono ad oggi ancora poco riconducibili all’interno di un modello teorico. La consultazione viene solitamente condotta e orientata in base alla prassi ed alle tradizioni vigenti nei singoli reparti o nella struttura ospedaliera; gli interventi appaiono quindi estremamente variegati per formazione degli operatori, teorie di riferimento e tecniche utilizzate. In generale, gli interventi sono riconducibili a due tipi di organizzazione ospedaliera: la consulenza (o visita e parere, VeP), in cui lo psicologo clinico, esterno al reparto, visita il paziente su chiamata per fornire una valutazione dello stato psicologico o svolgere un intervento di supporto clinico; il collegamento (o liaison), in cui lo specialista psicologo fa parte dell’equipe multidisciplinare del reparto che ha in carico il paziente. L’implementazione e la sempre maggiore diffusione di tali interventi possono essere visti come un’espressione del modello teorico biopsicosociale e la necessità di un’assistenza centrata sul paziente. Il presente articolo tratta il modello di consulenza psicologica adottato dall’Unità di Psicologia Clinica presso l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. Questo studio mira ad analizzare i dati di consultazione psicologica raccolti nel 2018 descrivendo: il numero di pazienti e reparti ospedalieri coinvolti, le domande psicologiche ed i problemi clinici incontrati, gli attori che hanno posto le domande (paziente, membri della famiglia, personale medico), gli interventi effettuati dallo psicologo (valutazione/supporto), i clinici coinvolti e le caratteristiche della consultazione (durata, sviluppo post-ospedalizzazione, aderenza).

(Trascritto dall'articolo).