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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Zappa Marco, Bevere Francesco, Braga Mario, Broccoli Serena, Cosentino Mimma, Galeone Daniela, et al. Sviluppo di un modello concettuale di riferimento per l’interpretazione degli indicatori di monitoraggio degli screening oncologici nel Piano nazionale della prevenzione. Epidemiologia & Prevenzione 2019;43(5-6):354–363. 
Added by: Mauro Iossa (23/06/2020 20:33:11)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Zappa2019
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Categorie: General
Autori: Bevere, Braga, Broccoli, Cosentino, Federici, Galeone, Marvulli, Vasselli, Venturelli, Zappa
Collezione: Epidemiologia & Prevenzione
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo)

RIASSUNTO

OBIETTIVI: il Piano nazionale della prevenzione (PNP) pone alle regioni obiettivi per gli screening oncologici (cervice, mammella, colon retto): invio degli inviti a tutta la popolazione a rischio e aumento dell’adesione secondo lo standard LEA (50%, 60% e 50%, rispettivamente). Inoltre, per la cervice impone il passaggio al test HPV-DNA e per la mammella la definizione di percorsi di diagnosi e sorveglianza per le donne ad alto rischio eredo-familiare. Il PNP si è dotato di un sistema di monitoraggio e valutazione d’impatto delle politiche implementate. Per aiutare l’interpretazione dei cambiamenti osservati negli indicatori d’impatto è stato definito un modello concettuale.

METODI: da una revisione sistematica, la cornice DPSEEA (Driving Force-Pressure-State-Exposure-Effect-Action; Forze trainanti, Pressioni, Stato, Esposizione, Effetto, Azioni) è risultata la più adatta per verificare l’impatto delle politiche preventive. Identificate le dimensioni delle componenti del modello, sono stati definiti gli indicatori che possono coglierne i cambiamenti.

RISULTATI: nelle “forze trainanti” è stata inserita la fiducia nel sistema sanitario e il capitale sociale; nelle “pressioni”, la presenza di screening spontaneo e l’attività clinica concorrente, il commitment dei medici di medicina generale e dei medical leader, l’attitudine all’associazionismo, l’accordo fra le posizioni delle società scientifiche e le raccomandazioni adottate dai programmi; nello “stato”, la disponibilità di risorse umane, tecnologiche, capacità organizzativa, accessibilità; “l’esposizione” è “l’estensione” degli inviti e il grado di adesione, e influenza “l’effetto”, ovvero l’anticipazione diagnostica e il miglioramento della prognosi e riduzione dell’incidenza (cervice, colon retto). Le variazioni nella performance modificano l’effetto dell’estensione e dell’adesione.

CONCLUSIONI: il modello concettuale costruisce un quadro logico dove si possono collocare le azioni e i meccanismi attraverso i quali le azioni dovrebbero modificare estensione degli inviti, adesione e performance (qualità dello screening).

(A cura di Mauro Iossa).