Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Balzan S. L’esperienza emotiva per una dimensione antropologica delle cure . AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2019;31(3):19–27.
Added by: Sandro Filardi (14/03/2020 15:42:03) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Balzan2019b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Sociologia Sottocategorie: Emozioni e sentimenti, Sociologia dei processi culturali e comunicativi Autori: Balzan Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: L’energia degli affetti muove ogni pensiero e azione nel rapporto di cura. Il perno, il punto di partenza della cura è l’emozione della compassione per cogliere l’ingiustizia e la condizione di fragilità in cui l’altro si trova. Attraverso l’esperienza emotiva, la vulnerabilità umana, da problema da risolvere, diventa un punto di osservazione di ciò che ha realmente valore nell’esistenza umana. Seguire il flusso dell’intuizione e l’ascolto delle nostre percezioni aiuta a prendere le decisioni migliori nella relazione di cura. Le emozioni sono altresì un prodotto culturale: prima di andare verso l’altro è bene praticare l’auto-riflessione. Osservare le nostre emozioni in primo luogo: i sentimenti dell’osservatore sono sempre in dialogo con la persona osservata. Più ci immergiamo nel meccanismo della conoscenza emotiva, più ci alleniamo a entrare in sintonia con l’altro, rendendo la comprensione globale del paziente una naturale capacità. Materiali e metodi: Revisione narrativa della letteratura. Conclusioni: Il sentire, è lecito chiedersi, è dunque il minimo comune denominatore dell’umanità? Riusciamo ad occuparci del prossimo in modo più perfetto possibile poiché lo riteniamo simile a noi? Più la nostra competenza abbraccerà il principio di somiglianza con il prossimo, non a caso si dice che arriviamo neuroni capaci di riflettere il nostro essere, utilizzando l’immagine di uno specchio, più il rapporto di cura convalirà il suo intrinseco valore terapeutico. E la competenza emotivo-relazionale, in tutta la sua complessità di acquisizione, diverrà in primo luogo un dovere etico-scientifico. |