Lucchini Alberto, Vimercati Simona, Bertin Alice, Ciucur Mihaela, Cappolecchia Gessica, Giannini Luciano, et al. Pazienti ad alta e bassa complessità clinica:impatto sul carico di lavoro infermieristico. Scenario 2019;36(3):10–15.
Added by: Daniela Forte (16/02/2020 22:35:10)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). Introduzione: La grande eterogenicità dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ha amplificato la diseguaglianza tra gravità clinica e complessità assistenziale. In passato sono stati proposti in terapia intensiva dei sistemi che, basandosi sul numero di insufficienze d’organo presenti nei pazienti, permettessero di identificare i pazienti a bassa versus alta complessità. Materiali e metodi: studio osservazionale retrospettivo. Sono stati arruolati i pazienti ricoverati in una terapia intensiva generale, in cui il Nursing Activities Score veniva rilevato giornalmente. Per ogni paziente arruolato, è stata successivamente applicata la classificazione ideata da Iapichino e collaboratori nel 2006, per identificare i pazienti “High level of care” e quelli “Low Level”. Risultati: Nel periodo Aprile 2010-Marzo 2013 sono stati arruolati187 pazienti. La mediana dell’età del campione è stata pari a 62 anni (IQR : 4775 – Range 3- 86) con una valore di 17 per quanto riguarda la mediana della degenza (IQR : 6-28 – range 5-128). La mediana del NAS dell’intero ricovero, dei pazienti inclusi nello studio è stata pari a 73 (IQR : 67-80 , range 39-158), mentre la mediana del SAPS 2 ha avuto un valore pari a 41 (IQR: 31-52, – Range 6-99). La mediana del NAS nelle giornate LLC è stata pari a 68 (IQR 55-75, range 39-110) mentre nelle giornate HLC la mediana del NAS è stata pari a 81 (IQR 49-94, range 42-155). Le differenze del valore NAS nelle due classi non è risultata essere statisticamente significativa (P=0.075). La correlazione tra il NAS e la suddivisione LLC/HLC (Spearman’s correlation) è stata pari a r=.213 (p<0.001). Conclusioni: L’utilizzo del solo sistema di classificazione LLC/HLC non permette di correlare gravità clinica e complessità assistenziale. L’utilizzo quotidiano del NAS può aiutare i coordinatori infermieristici a programmare le presenze giornaliere in relazione al numero di letti disponibili ed in base alla complessità assistenziale.
Added by: Sandro Filardi Last edited by: Daniela Forte
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