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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Larice Sara, Ghiggia Ada, Bergui Luciana, Cattel Francesco, Scaldaferri Matilde, Sciorsci Elisa, et al. Aspetti psicologici e qualità della vita in pazienti con linfoma in trattamento con chemioterapia orale. Psicologia della salute 2019(3):77–97. 
Added by: Valentina Biagioli (25/01/2020 11:30:15)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
DOI: 10.3280/PDS2019-003005
Chiave di citazione BibTeX: Larice2019
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Psicologia, Strutture sanitarie
Sottocategorie: Ambulatori, Infermieristica in ematologia, Infermieristica in oncologia, Psicologia clinica, Qualità di vita
Keywords: Ansia, Depressione
Autori: Bergui, Castelli, Cattel, Ghiggia, Larice, Scaldaferri, Sciorsci, Valinotti
Collezione: Psicologia della salute
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Allegati    
Abstract     

L’obiettivo di questo studio è stato quello di effettuare una valutazione longitudinale della sintomatologia ansioso-depressiva e della qualità di vita in pazienti emato-oncologici in terapia con chemioterapici orali in terza e quarta linea di trattamento, presso l’Ambulatorio Integrato di Chemioterapia Orale. Trenta pazienti con linfoma sono stati valutati con due misurazioni, prima dell’inizio della terapia chemioterapica (T0) e dopo 3 cicli di trattamento (T1), durante le visite ambulatoriali ematologiche nel Centro Onco-Ematologico Subalpino dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. L’obiettivo è stato quello di valutare, inoltre, l’opinione dei pazienti riguardo la figura del farmacista ospedaliero, presente alle visite accanto al medico. A tre mesi dalla prima valutazione iniziale (T1), è stata effettuata anche un’indagine sul vissuto soggettivo dei pazienti riguardo la qualità del servizio offerto e la preoccupazione rispetto alla gestione della terapia. Dai risultati ai questionari psicologici emerge un mantenimento dei livelli di distress e di sintomatologia ansioso-depressiva al di sotto della soglia di rilevanza clinica, mentre si registra una parziale diminuzione, statisticamente significativa, della qualità di vita. Inoltre, i pazienti hanno positivamente colto la presenza del farmacista nell’ambulatorio, in quanto fonte competente e supportiva nella gestione del trattamento chemioterapico.

(Trascritto dall'articolo).