Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Barberis Alice, D'Amelio Patrizia. La gestione degli stati di agitazione e del delirium nel paziente demente: la “terapia della bambola” e la terapia farmacologica a confronto. NEU 2018;37(1):38–46.
Added by: Laura Scozzo (10/01/2020 12:36:51) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Barberis2018 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Cure complementari, Infermieristica in geriatria Keywords: Anziano fragile, Case di riposo per anziani, Cure complementari, Delirio, Demenze Autori: Barberis, D'Amelio Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: l’aumento della popolazione anziana e dei problemi legati all’invecchiamento ha colto impreparati tanto le famiglie quanto le strutture preposte agli interventi socio-sanitari: in particolare la diffusione delle demenze si presenta come un fenomeno sociale drammatico che incide pesantemente sulla vita del singolo malato e della sua rete familiare. La limitata efficacia delle terapie farmacologiche e la plasticità del cervello umano sono le ragioni più importanti del crescente interesse per le terapie non farmacologiche come ad esempio la “Doll Therapy” o “terapia della bambola”. Obiettivo: valutare l’efficacia della “terapia della bambola” rispetto alla terapia farmacologica standard nella riduzione degli stati di agitazione e delirium nei pazienti dementi residenti presso la casa di riposo “Don Eandi” di Lagnasco (CN). Materiali e metodi: è stato condotto uno studio sperimentale randomizzato in aperto che ha previsto la somministrazione della bambola per due volte al giorno per un tempo massimo di un’ora ed in casi di agitazione o delirium nel gruppo di trattamento. Al gruppo di controllo non è stata somministrata la bambola; per controllare lo stato di agitazione è stata somministrata la terapia farmacologica secondo le indicazioni del medico curante. Risultati: nel gruppo sperimentale si è osservata una riduzione statisticamente significativa per il disturbo dell’appetito e dell’alimentazione (p=0.027), del wandering (p=0.002), dell’irritabilità (p=0.003), dell’apatia (p=0.007), dell’euforia (p=0.02), della disforia (p=0.002), dell’agitazione (p=0.003) e della disinibizione (p=0.009). Conclusioni: l’efficacia della bambola nel migliorare i problemi del comportamento e dell’umore, unita alla possibilità di poter essere utilizzata alla bisogna, la rendono un intervento realizzabile dalla figura professionale dell’infermiere.
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