Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Caiafa Lucia, Dal Fitto Anna Lisa, Vola Letizia Maria. La gestione del paziente a rischio di suicidio ricoverato in SPDC (Servizio psichiatrico diagnosi e cura). NEU 2018;37(1):30–37.
Added by: Laura Scozzo (31/12/2019 12:49:15) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Caiafa2018 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Infermieristica in psichiatria Keywords: Formazione permanente, Psichiatria, Suicidio Autori: Caiafa, Dal Fitto, Vola Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Background: il rapporto pubblicato dall’OMS relativo all’anno 2014, ha evidenziato come il suicidio sia uno dei principali e più gravi problemi di salute pubblica, richiede una costante attenzione dalla comunità scientifica medica, la prevenzione e il controllo del suicidio non sono un compito facile; un’azione preventiva richiede una serie articolata di interventi, che vanno dalle migliori condizioni educative possibili, fino al monitoraggio sociale dei fattori di rischio. Gli obiettivi sono di identificare le competenze infermieristiche nella prevenzione del suicidio in strutture psichiatriche di diagnosi e cura (SPDC) e di analizzare i bisogni di formazione infermieristica avanzata. Materiali e metodi: revisione della letteratura attivata con una ricerca bibliografica sulle banche dati biomediche Pub Med al fine di comprendere il fenomeno, identificazione dei fattori di rischio della persona assistita e dell’ambiente di cura. Sono stati consultati testi scientifici e diversi siti web tra cui il sito del Ministero della Salute. Nella seconda parte è stata condotta una indagine attraverso un questionario agli infermieri di alcuni SPDC del Piemonte, sono state formulate 10 domande a risposta chiusa, nel mese di ottobre 2016. Il questionario è stato inviato attraverso posta elettronica, accompagnato da una lettera di presentazione in cui si esplicitava lo scopo della ricerca. I risultati ottenuti, nel pieno rispetto della privacy e della riservatezza sono stati utilizzati al fine della elaborazione della tesi di Master di I° livello in nursing delle neuroscienze, discussa a novembre 2016 presso Il Dipartimento di Neuroscienze, Università degli studi di Torino. Risultati: nella letteratura si è analizzato la correlazione tra le malattie psichiatriche e il suicidio; i disturbi bipolari, quello post traumatico da stress e la depressione maggiore risultano fattori di rischio importanti (Mann J, 2016). Altri studi affrontano il problema dal punto di vista infermieristico indicando delle strategie o comportamenti da mettere in atto durante un ricovero ospedaliero. (Pompili M, 2009) (Zucconi M, 2007). Sono stati distribuiti 65 questionari a un campione di infermieri attivi nei servizi SPDC, di questi sono stati correttamente compilati e restituiti 34. Tra i dati principali 18 infermieri affermano di avere protocolli di gestione del paziente a rischio suicidio, ma in 22 dichiarano di non utilizzare scale di valutazione del medesimo. La scala di misurazione più usata è la Beck Hopelessness Scale. Dall’analisi dei risultati 26 infermieri affermano di non sentirsi preparati ad individuare e prevenire i tentativo di togliersi la vita da parte di un paziente e di aver avvertito dolore e paura quando l’evento si è verificato. Conclusioni: la formazione sul tema suicidi è importante per focalizzare l’attenzione dei professionisti sul problema e per dotarli di strumenti mirati a migliorare le capacità di riconoscimento, prevenzione e trattamento. C’è necessità di sostenere psicologicamente gli operatori sanitari, di potenziare la capacità di valutare il rischio suicidario e di attivare protocolli di gestione dei pazienti a rischio. |