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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Bambi Stefano, Galazzi Alessandro, Pagnucci Nicola, Giusti Gian Domenico. Valutazione del dolore nel paziente adulto ricoverato in Area Critica[BUONE PRATICHE CLINICHE-INSERTO SPECIALE]. Scenario 2019;36(2):e1–e6. 
Added by: Daniela Forte (22/12/2019 22:30:30)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Bambi2019
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Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Dolore, Infermieri, Infermieristica in area critica, Scale di valutazione
Keywords: Dolore, Gestione del dolore, Terapia intensiva
Autori: Bambi, Galazzi, Giusti, Pagnucci
Collezione: Scenario
Visualizzazioni: 1/981
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Indice di Popolarità: 8%
Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall’articolo).                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Introduzione: Il dolore è un importante problema di salute pubblica in tutto il mondo ed ha un notevole impatto clinico, sociale ed economico, per questi motivi la sua identificazione e il suo trattamento devono avere un’elevata priorità da parte dei professionisti sanitari. Le persone ricoverate in area critica provano dolore non solo per le patologie alle quali sono soggetti, ma anche per la prolungata immobilità e per le numerose procedure invasive alle quali possono essere sottoposti. Le negative conseguenze fisiologiche e psicologiche determinate dal mancato trattamento del dolore possono essere significative e permanere a lungo. Obiettivo: Fornire delle raccomandazioni di buona pratica professionale per la valutazione del dolore nelle persone assistite adulte ricoverate in area critica. Materiali e metodi: Dopo un'attenta revisione della letteratura, utilizzando una metodologia evidence-based il documento di Best practice è stato redatto dal Comitato Scientifico di Aniarti e revisionato da alcuni esperti del settore. Sono state create 10 raccomandazioni, il cui livello di evidenza è stato valutato con uno strumento adattato da quello dell' American  Association of Critical Care Nurses. Risultati: L’infermiere di area critica riconosce la ricerca della presenza di dolore come una delle priorità da garantire alla persona assistita. Ad ogni persona assistita in tutti i contesti di Area Critica deve essere garantito il monitoraggio routinario della presenza/ assenza di dolore, utilizzando lo strumento più opportuno. La presenza di dolore nelle persone assistite  in area critica andrebbe ricercata e documentata almeno ogni 4 ore. Laddove ne sussistano le condizioni, l'infermiere dovrebbe adoperarsi per favorire l'espressione autonoma da parte della persona assistita della presenza e dell'intensità del dolore, utilizzando scale numeriche verbali o visive (0-10),mediante tavole alfanumeriche o i strumenti di comunicazione compensativi. Nelle persone incapaci di riportare autonomamente il dolore, l'infermiere dovrebbe utilizzare scale validate quali: la versione italiana del Critical Care Pain Observation Tool (CPOT) o la Behavioural Pain Scale (BPS), anche nella sua versione per pazienti non intubati (BPS-NI).Le scale per la rilevazione del dolore nelle persone che non sono in grado di verbalizzare dovrebbero essere utilizzate da professionisti sanitari adeguatamente formati. Dove sia praticabile, nelle persone che non sono in grado di riportare autonomamente il dolore, l'infermiere si avvale del coinvolgimento di persone significative che conoscono bene la persona assistita per valutare la presenza di indicatori di dolore.I soli parametri vitali non sono sufficienti per identificare la presenza di dal dolore. In generale, il dolore durante procedure diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali nelle persone assistite in area critica che non sono in grado di verbalizzare andrebbe sempre sospettato e prevenuto. Questo vale in particolar modo per le persone trattate con miorilassanti, elevati livelli di sedazione o in condizioni cliniche caratterizzate da deficit neuromuscolari tali da rendere inutilizzabili anche le scale CPOT e BPS o BPS-NI.Dopo il trattamento preventivo o terapeutico analgesico, l’infermiere di area critica rivaluta la persona assistita per valutare l'efficacia del trattamento mediante le scale del dolore più idonee per le condizioni cliniche.Conclusioni:Il documento, approvato dal comitato direttivo aniarti, nonostante il basso livello di evidenza delle raccomandazioni dovrebbe essere riconosciuto ed applicato da tutto il personale sanitario che assiste persone nei contesti di area critica.


Added by: Sandro Filardi  Last edited by: Daniela Forte